«Nessun allargamento della maggioranza. Ma è doveroso in questo momento dialogare con le opposizioni. Sottoscrivo totalmente l’appello lanciato dal presidente Mattarella: collaboriamo, anche con posizioni critiche, ma senza sterili polemiche. L’Italia in questa fase ha bisogno del contributo di tutti»: ad aprire sul Corriere della Sera alla possibilità di una “collaborazione” con Forza Italia e Silvio Berlusconi è il capo delegazione del M5s Alfonso Bonafede, subito però “stoppato” dall’ex leader politico Luigi Di Maio che a “Radio Anch’io” su RaiRadio1 parla di ipotesi «senza alcun senso». Il mare della maggioranza è alquanto agitato, non solo per le prossime scelte economiche e sanitarie che porteranno il Governo in forte pressione nel mese di dicembre (tra Manovra da approvare e nuovo Dpcm da strutturare): da giorni infatti il nome di Silvio Berlusconi si affaccia sulla possibilità concreta di una “collaborazione” in primis sulla Manovra e poi magari anche in un futuro prossimo al Governo. Renzi ieri ha rilanciato la possibilità (come già aveva fatto Bettini) e i retroscena danno già per avvenuto un incontro “segreto” tra Gianni Letta (il plenipotenziario uomo di fiducia del Cavaliere) e i vertici dem Zingaretti e Guerini. Il nodo resta però con i rispettivi alleati: stamane Salvini parla di «inciuci» da evitare immediatamente, mentre i grillini si dividono a loro volta tra la semi-apertura di Bonafede (che è comunque ancora capo delegazione M5s al Governo, ndr) e l’amico-alleato Di Maio.
BONAFEDE ‘APRE’, DI MAIO CHIUDE A FORZA ITALIA
«Il confronto è sempre utile. Proposte migliorative sono ben accette, ma senza confondere i ruoli», spiega ancora al Corriere il Ministro della Giustizia Bonafede che comunque per il momento allontana l’ipotesi di un rimpasto, voluto invece da Pd e Italia Viva «Ho già detto più volte che non condivido le liturgie della vecchia politica, ancora più incomprensibili in questo difficile tempo che stiamo vivendo». Di contro però è nettamente esplicito il messaggio lasciato da Di Maio: «Quando c’è lealtà istituzionale è un bene soprattutto in un momento così delicato, quindi io mi auguro che arrivi la stessa lealtà da altre forze dell’opposizione. Però non ci sono problemi di maggioranza, non ha senso discutere dell’ingresso di Forza Italia in maggioranza. Io rispetto tutti ma il Movimento 5 stelle e Berlusconi sono due mondi diversi». Per essere ancora più “netto” il Ministro degli Esteri su Instagram ha rilanciato un vecchio titolo di giornale che anni fa citava “Berlusconi chiama, Di Maio si nega al telefono: «No, grazie»”. Nel post social l’ex leader grillino aggiunge «era così allora, è così oggi».
Il Pd intanto però insiste con la possibilità di un “Nazareno 2.0” e dopo l’emendamento Salva-Mediaset vuole coinvolgere sempre più da vicino Forza Italia nella Manovra: Graziano Delrio ammette «La maggioranza non deve sentirsi autosufficiente, ci vuole uno scatto d’ascolto verso le esigenze delle opposizioni», mentre Andrea Orlando aggiunge «Basta polemiche sterili, valuteremo con grande attenzione le proposte di FI». A questo punto, cosa dirà l’alleato grillino?