LA “SCOMMESSA” DI BONELLI: “L’EFFETTO SALIS PORTERÀ AVS AL 5% ALLE EUROPEE 2024”

Un tempo era l’effetto Schlein, oggi lo chiamano già “effetto Salis”: in vista delle Elezioni Europee 2024 ormai alle porte, la presenza di Ilaria Salis come candidata e capolista nella circoscrizione Nord-Ovest rappresenta la grande speranza per la lista Alleanza Verdi-Sinistra di superare la quota del 4% che rappresenta lo sbarramento nel Parlamento Europeo. Intervistato dal Quotidiano Nazionale il portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli, parla con grande ottimismo dei risultati tra due settimane: «Grazie a Ilaria Salis e alle nostre altre candidature di spessore, molto probabilmente arriveremo vicini al 5.



Bonelli fa chiaro riferimento ai sondaggi politici che sono circolati prima del silenzio elettorale (o a qualcosa di nuovo che circola sottobanco nelle segreterie dei partiti?, ndr) e parla dell’effetto Salis per rivendicare la scelta di candidarla dopo le ben note vicende giudiziarie in Ungheria che la vedono sotto processo e appena uscita dal carcere per avviarsi ai domiciliari: «Quella di Salis è sicuramente una candidatura di scopo, non ci vergogniamo a dirlo. Ma lo scopo è difendere la democrazia e i diritti», ribadisce il portavoce di AVS assieme a Nicola Fratoianni.



INTANTO PERÒ AVS SI SPACCA SULLA CANDIDATURA DI ILARIA SALIS: “NON LASCIO IL SEGGIO PER LEI”, ECCO COSA SUCCEDE

Mentre la lista che tiene uniti Verdi e Sinistra Italiana – che però appartengono a due famiglie europee diverse, rispettivamente i GREEN e TheLEFT, ergo gli eventuali eletti andranno nei rispettivi gruppi di origine in Parlamento Europeo – pregusta la possibilità di superare la soglia di sbarramento, in AVS proprio la presenza della maestra accusata di violenze e pestaggio in Ungheria starebbe generando non pochi problemi con gli altri candidati “illustri” presenti nelle liste.



Mentre Roberto Salis fa comizi ed interventi in campagna elettorale per la figlia detenuta ai domiciliari – invitando a votare per Ilaria «per combattere il nazifascismo», per contrastare l’Ungheria di Orban e per «restituire a lei la libertà» – uno degli storici leader della sinistra movimentata come Massimilano Smeriglio ha lanciato una proposta che non ha ottenuto grandi adesioni negli scorsi giorni. L’ex Pd oggi in AVS ha proposto agli altri candidati in Alleanza Verdi-Sinistra di dimettersi qualora venissero eletti al posto di Ilaria Salis: l’insegnante brianzola è capolista nel Nord-Ovest (dove ci sono lo stesso Smeriglio e l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino) e seconda in lista nelle Isole dietro a Leoluca Orlando.

Per il candidato di AVS occorre dimettersi per far passare Ilaria Salis – qualora non fosse eletta per numero di preferenze – in quanto senza il seggio non scatta alcuna immunità parlamentare: «Abbiamo un vincolo di solidarietà verso questa nostra compagna che è ostaggio di Orban, mentre noi siamo liberi – dice Smeriglio al resto dei candidati di punta in AVS – Se qualcun altro dovesse prendere un voto in più, deve lasciarle il seggio perché è troppo importante rispetto alla battaglia che ci siamo assunti». Con la presenza di candidati di “peso” come Marino e Orlando la possibilità che i 3-4 seggi in quota AVS, se superano il 4%, lascino fuori Salis potrebbe non essere tanto campata per aria come probabilità. Il problema è che nei Verdi e in Sinistra Italiana la proposta di Smeriglio non è stato affatto gradita: lo staff del chirurgo ed ex sindaco dem ha fatto sapere che «chi vince va a Bruxelles», per volere degli elettori. L’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando invece non si pone il problema e, nei fatti, non accoglie l’invito: «Per Ilaria il seggio scatta sicuramente nel Nord Ovest, è stata candidata giustamente nella circoscrizione più sicura». Un “effetto Salis” che rischia già di essere divisivo nel suo partito, così come il precedente dell’”effetto Schlein” alle Amministrative 2023 o alle Regionali Abruzzo 2024 era stato tutt’altro che vincente.