I bonifici istantanei 2025 seguiranno le nuove regole dettate recentemente (commissioni come quelle per gli accrediti ordinari e arrivo del denaro sul conto corrente in meno di 10 secondi) anche nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni (ma non nel caso inverso).
Le nuove regole sui bonifici istantanei dai cittadini alle P.A saranno valide fin da subito (da gennaio 2025). Mentre dai conti delle Pubbliche Amministrazioni ai cittadini si dovrà attendere ancora un po’, quasi sicuramente ad ottobre 2025. Il motivo è legato all’integrazione di un sistema che verifichi la corrispondenza tra il nome del beneficiario e il suo conto corrente (tramite IBAN).
Bonifici istantanei 2025: come cambiano le regole
I bonifici istantanei nel 2025 dovranno costare tanto quanto uno ordinario e l’accredito dovrà avvenire in un lasso di tempo inferiore a 10 secondi. Sono queste le nuove direttive imposte e contenute nel Regolamento europeo con lo scopo di accelerare l’utilizzo di questo strumento di pagamento digitale.
Una decisione sempre più in tendenza con il disincentivo al contante, tanto che negli ultimi giorni sono cambiate anche le normative sull’Antiriciclaggio, che prevedono nuove strette, sanzioni e sequestri di denaro.
Le banche che operano regolarmente e garantiscono l’erogazione del denaro tramite dei bonifici bancari ordinari, saranno tenute ad accettare obbligatoriamente le nuove condizioni previste dal regolamento dell’UE.
Le regole
Dal 2025 i bonifici seguiranno dunque delle direttive precise e standardizzate: le banche saranno tenute a favorire l’accredito in meno di dieci secondi, 7 giorni su 7, 24 ore su 4 (previa disponibilità sul conto corrente del mittente) ed entro un tetto massimo di 100.000€.
L’unica condizione tecnica per ricevere e poter mandare i bonifici secondo tali modalità è quella di rientrare nell’area Sepa, nonché la “Single Euro Payments Area”, a cui possono far parte sia i Paesi che utilizzano come valuta l’euro ma anche quelli che non usano l’euro.
Oggi i bonifici sono utilizzati in modo piuttosto assiduo, nello specifico il 19,67% rispetto a tutta Europa (come dimostrato i dati del trimestre 2024).