BONOMI: “OBBLIGO ORA O MAI PIÙ”

«Obbligo vaccinale, ora o mai più»: risuona netto il (nuovo) richiamo del Presidente di Confindustria Carlo Bonomi, intervistato da “Il Messaggero” nei giorni convulsi del rialzo contagi, delle code chilometriche per fare un tampone e delle discussioni in seno al Governo per eventuali nuove regole all’orizzonte su quarantene e isolamenti.



«Credo che il governo sia ancora in tempo per varare l’obbligo vaccinale. Ne abbiamo perso tanto. Troppo. Si rischia di frenare la ripresa, di lasciare spazio alla pandemia. Capisco che è difficile per qualsiasi democrazia spiegare la necessità dell’obbligo vaccinale, ma penso si debba fare. Ora o mai più, ripeto», ribadisce il leader degli industriali da tempo schierato “contro” il Green Pass come misura ritenuta non sufficiente, sebbene qualche risultato ammette sia stato raggiunto.



SILERI REPLICA A CONFINDUSTRIA SULL’OBBLIGO VACCINALE

Lo stesso Bonomi ancora al “Messaggero” ritiene sensato darsi nuovi obbiettivi in vista del 2022, ed è importante comprendere secondo l’ex capo di Assolombarda «che è una battaglia di medio/lungo periodo ed evitare che i no vax vanifichino i sacrifici fatti fin qui. Stiamo pagando, penso ai numeri in crescita di questi giorni sui contagi e alle quarantene, i ritardi del passato. Non dobbiamo mettere il Paese in pericolo, non possiamo farlo. Ora è il momento di costruire l’Italia del futuro, nell’interesse di tutti, senza alcuna bandierina di sorta». Raggiunto da “Mattino 5 news” su Canale 5 stamani, il sottosegretario al Ministero della Salute Pierpaolo Sileri ha risposto a distanza alle richieste della Confindustria: «L’obbligo vaccinale, con i numeri che abbiamo oggi, credo innalzerebbe di poco la percentuale delle persone vaccinate. Vedo molto meglio un utilizzo del Green pass rafforzato e un utilizzo del Green pass base, ovviamente diviso per attività. Come stiamo facendo, peraltro». Non puntare sull’obbligo al momento, conclude Sileri, è stata «la scelta migliore» visto anche quanto avvenuto negli ultimi mesi nei vari Paesi europei, «si è parlato della Germania e la Germania ha dovuto bloccare la quarta ondata di Delta (la variante, ndr) con delle misure molto forti che invece noi abbiamo diluito nel tempo, grazie al Green pass. La Germania ha ritardato l’inizio di Omicron, infatti i dati sono molto più bassi, ma vedrete che senza dubbio saliranno anche da loro…Ci sono ancora 250-300 decessi al giorno, purtroppo, con le terapie intensive che si stanno progressivamente svuotando ma le hanno avute davvero piene nelle settimane scorso. Il Green Pass credo sia la soluzione migliore rispetto a un obbligo».

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