Il bonus da 150 euro che arriverà con il decreto Aiuti ter da 14 miliardi di euro, teso a sostenere imprese e famiglie, chiamate a fronteggiare i costi dell’inflazione e del caro energetico, spetterà a lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati. Il premier uscente, Mario Draghi, ha asserito in conferenza stampa che si tratta di “un contributo sociale di 150 euro per 22 milioni di italiani circa che guadagnano meno di 20mila euro, inclusi gli incapienti”.
Come si legge nel testo entrato in Cdm, per quel che concerne i lavoratori dipendenti, ad esclusione dei lavoratori domestici, il bonus da 150 euro andrà a chi ha “una retribuzione imponibile nella competenza del mese di novembre 2022 non eccedente l’importo di 1.538 euro”. Per quanto riguarda le modalità, proprio come è accaduto per il bonus da 200 euro, questo nuovo sussidio straordinario e una tantum sarà riconosciuto direttamente dai datori “nella retribuzione erogata nella competenza del mese di novembre 2022”. L’erogazione sarà dunque automatica, previa la dichiarazione da parte del lavoratore di non esser percettore di altre prestazioni incompatibili.
BONUS 150 EURO: COME FUNZIONA PER PENSIONATI E AUTONOMI
Passando alla platea dei pensionati, il bonus da 150 euro sarà corrisposto dall’Inps (o dal proprio ente previdenziale) a novembre e la platea comprende “soggetti residenti in Italia, titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione, con decorrenza entro il 1° ottobre 2022, e di reddito personale assoggettabile ad Irpef, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, non superiore per l’anno 2021 a 20.000 euro”.
Sempre mediante Inps il bonus da 150 euro andrà anche a lavoratori domestici, a chi percepisce indennità di disoccupazione agricola, Co.Co.Co, dottorandi e assegnisti (su domanda), lavoratori di sport e salute spa, lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti, dello spettacolo (a domanda), sempre con reddito entro i 20mila euro e ai nuclei familiari beneficiari del reddito di cittadinanza. E gli autonomi, ai quali non sono stati ancora riconosciuti neppure i precedenti 200 euro? L’una tantum, si legge, “è incrementata di 150 euro di bonus a condizione che, nel periodo d’imposta 2021, abbiano percepito un reddito complessivo non superiore a 20mila euro e conseguentemente il limite di spesa di cui al comma 1 dello stesso articolo 33 è incrementato di 412,5 milioni di euro per l’anno 2022”.