Finché fosse rimasto in carica il Governo Draghi la misura del bonus dei 200 euro almeno per il mese di luglio era assicurata, ma negli ultimi giorni di governo si stava discutendo a Palazzo Chigi dove trovare i soldi per finanziarla anche nei mesi di agosto e settembre 2022.

Adesso che il Governo è caduto in molti si stanno chiedendo in che modo la misura del bonus 200 euro potrà essere rinnovata anche per i mesi successivi al 2022,il il problema in realtà sta nel costo, 7 miliardi di euro è difficile trovarli. Quindi dobbiamo accontentarci almeno dei 200 euro di luglio.



Bonus 200 euro: senza governo niente proroga

Il governo Draghi aveva tuttavia introdotto uno dei contribuzione per gli stipendi più bassi. La proposta fu discussa già prima delle dimissioni di Draghi, grazie al confronto con i sindacati CGIL, CISL e UIL a Palazzo Chigi. Anche in questi giorni c’è stata una riunione che ha visto le parti sindacali confrontarsi col Governo per portare a termine la proposta di aumento degli stipendi degli italiani entro la fine dell’anno 2022.



La misura del bonus 200 euro potrebbe essere finanziata attraverso una decontribuzione, nelle prime ipotesi si parlava di una decontribuzione del 9,8% sugli stipendi inferiori a 35 mila euro l’anno.

Bonus 200 euro: il taglio dell’IVA proposto da Renato Brunetta

Adesso c’è da chiedersi in che modo questo confronto potrà essere portato a termine, se il governo Draghi che rimane in carica solo per gli affari correnti possa prendere in mano la situazione con un escamotage e portarla a termine ugualmente, oppure se si dovrà aspettare le elezioni di settembre 2022.

Qualche giorno fa, il Ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ha proposto il taglio dell’Iva, almeno per i prodotti di prima necessità.



Dall’incontro di ieri tra il governo e i sindacati, invece, è emersa un’altra valida alternativa al bonus 200 euro: una decontribuzione per aumentare lo stipendio netto in busta paga per tutti i prossimi mesi del 2022.