Come sappiamo il 2022 è stato un anno caratterizzato dal rincaro eccessivo delle materie prime, accompagnato anche da un’inflazione dilagante a livello mondiale che, in Europa, ha raggiunto l’8,5%, il 9,1% nel Regno Unito. Per questo motivo i governi europei si sono dovuti dare da fare per trovare il modo di reperire fondi da destinare alla popolazione sotto forma di aiuti. Famiglie e imprese infatti si sono fatti carico di una spesa eccessiva che ha raggiunto anche i 2500 euro e con il rincaro delle bollette ed è destinata addirittura a crescere.



Bonus 200 euro: il contributo sarà erogato da Salute e sport

Infatti il decreto aiuti bis ha allargato la platea dei beneficiari del bonus di 200 euro che, comunque, non aiuterà le famiglie a far fronte a tutte le spese, ma resta comunque un valido aiuto. Il bonus è destinato soprattutto alle persone che svolgono un’attività lavorativa da dipendenti pubblici, dipendenti del settore privato, collaboratori, autonomi, percettori del reddito di cittadinanza e pensionati.
Eppure alcune fasce di lavoratori erano stati esclusi In un primo momento, tra questi anche i collaboratori sportivi che sono stati invece inseriti attraverso il decreto aiuti bis. A premurarsi di selezionare i beneficiari sarà la società salute e sport che ha pubblicato un avviso in cui comunica di procedere al pagamento entro il 30 settembre prossimo.



Mediante l’avviso del 2 settembre 2022 la società ha dichiarato che non appena entrerà in possesso dei fondi erogati dallo Stato, procederà ai pagamenti e che fino a quel momento sarà possibile inoltrare Una sola domanda visto che il bonus sarà erogato una tantum.

Bonus 200 euro: tutte le altre categorie

Entro la fine di ottobre, invece, dovranno presentare la domanda per il bonus 200 euro una serie di categorie incluse dal decreto aiuti bis:

  • collaboratori coordinati e continuativi, con contratto attivo al 18 maggio e reddito derivante dai suddetti rapporti non superiore a 35mila euro per il 2021;
  • stagionali, a tempo determinato e intermittenti con 50 giornate di lavoro effettivo nel 2021, da cui deriva un reddito non superiore a 35mila euro;
  • gli iscritti al fondo pensione per i lavoratori dello spettacolo con almeno 50 contributi giornalieri nel 2021, a patto di avere un reddito non oltre i 35mila euro;
  • autonomi occasionali privi di partita Iva iscritti alla gestione separata alla data del 18 maggio e che abbiano versato almeno un contributo mensile nel corso dello scorso anno;
  • gli incaricati di vendite a domicilio, iscritti alla gestione separata alla data del 18 maggio, che possono far valere per il 2021 un reddito superiore a 5mila euro derivante da tale attività.