Il bonus da 200 euro che verrà erogato a luglio nell’ambito del Decreto Aiuti, ad alcuni potrebbe essere prima concesso e poi revocato, costringendo così alcuni cittadini italiani a restituirlo. Una vera e propria beffa, che però può essere evitata, verificando per bene di essere in possesso dei requisiti necessari per beneficiare di tale misura di sostegno che il governo Draghi ha inteso elargire alla popolazione per contrastare il caro-vita, anche e soprattutto alla luce degli esponenziali aumenti dei prezzi delle materie prime a causa della guerra avviata dalla Russia in Ucraina.
Com’è noto, il bonus 200 euro inizierà a essere liquidato nelle buste paga di luglio: a lavoratori dipendenti, pensionati e beneficiari del Reddito di Cittadinanza sarà semplicemente richiesto di compilare un’autocertificazione da inoltrare al proprio datore di lavoro per ottenerlo, mentre collaboratori, lavoratori stagionali a tempo determinato, dipendenti dello spettacoli e lavoratori domestici, dovranno inviare domanda all’Inps e se lo vedranno accreditare nel mese di ottobre.
BONUS 200 EURO, CIRCOLARE INPS: “L’ENTE EROGATORE PROCEDERÀ ALLA VERIFICA DELLA SITUAZIONE REDDITUALE”
Per quanto concerne il bonus 200 euro, occorre sottolineare che il consolidamento del diritto al riconoscimento del bonus avverrà soltanto quando l’INPS sarà entrato in possesso delle informazioni sul reddito dei beneficiari, controllando che si attesti al di sotto dei 35mila euro annui. Inoltre, saranno sottoposti a un accurato check tutti gli altri requisiti: quali? Ad esempio, per i lavoratori dipendenti, aver usufruito dello sgravio contributivo dello 0,8% in almeno uno dei primi quattro mesi dell’anno e non aver ricevuto il bonus da due diversi datori di lavoro.
Ecco allora che, qualora risultassero anomalie durante questa fase di accertamento, coloro che hanno ricevuto il bonus 200 euro sarebbero obbligati a restituirlo all’INPS, che peraltro proprio in queste ore ha diramato una circolare nella quale ha spiegato che “l’ente erogatore procede alla verifica della situazione reddituale e, in caso di somme corrisposte in eccedenza, provvede alla notifica dell’indebito entro l’anno successivo”.