Bonus 200 euro partite Iva, ecco perché ancora non si può ancora presentare domanda
Slitta a novembre il pagamento del bonus 200 euro alle partite Iva e ai liberi professionisti, ma sarà necessario presentare il prima possibile la domanda per essere certi dell’erogazione dell’indennità. Lo riporta l’edizione odierna de Il Messaggero che informa del ritardo nella pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale. Proprio nella giornata di oggi, 20 settembre, sarebbe dovuto decorrere il termine per la presentazione delle domande del bonus una tantum per il caro-prezzi. Non essendoci ancora il provvedimento, le domande si potranno presentare probabilmente dalla prossima settimana.
Intanto, la Confesercenti informa che le risorse stanziate dal governo potrebbero non bastare per tutte le partite Iva. Ragione per la quale, anche se non ci sarà un click-day e la scadenza della presentazione delle domande potrebbe essere fissata alla fine di ottobre, le partite Iva che per prime presenteranno istanza avranno la certezza dell’erogazione del bonus. L’indennità è stata già versata nei mesi scorsi ai lavoratori alle dipendenze, sia della Pubblica amministrazione che del settore privato, e ai pensionati.
Bonus 200 euro partite Iva, come presentare domanda e quando ci sarà il pagamento
Partite Iva e professionisti interessati a ricevere il bonus 200 euro per il caro-prezzi dovranno attendere la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale per conoscere le modalità di presentazione della domanda e la data di scadenza. Il ritardo nella pubblicazione del provvedimento del decreto interministeriale tra Lavoro ed Economia e Finanze, informa Il Messaggero, è dovuto al via libera della Corte dei Conti, arrivato solo negli ultimi giorni. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, probabilmente la data di partenza della presentazione delle istanze decorrerà dalla prossima settimana per avere termine a fine ottobre. Ma il pagamento del bonus alle partite Iva e ai professionisti slitterà entro la fine di novembre.
Questione rilevata dalla Confesercenti riguarda, invece, la capienza delle risorse stanziate dal governo. Se l’Adepp, l’associazione delle Casse previdenziali ha stimato sufficienti i fondi ai propri iscritti (95,6 milioni di euro rispetto al totale di 600 milioni di euro per tutti gli autonomi), Confesercenti stima che circa 400mila partite Iva potrebbero rimanere fuori dal bonus 200 euro per effetto dell’insufficienza dei fondi. Infatti, i 600 milioni di euro dovrebbero bastare per una platea di tre milioni di autonomi su un numero degli aventi diritto (con redditi 2021 entro i 35mila euro) di 3,4 milioni.
Bonus 200 euro, le partite Iva potranno presentare domanda anche per i 150 euro
Inoltre, come anticipato da Il Messaggero, con la domanda del bonus 200 euro le partite Iva potranno richiedere anche l’ultima indennità inclusa dal governo Draghi nel recente decreto “Aiuti-ter”. Si tratta del bonus 150 euro per il quale l’esecutivo ha stabilito il tetto massimo di reddito 2021 pari a 20mila euro. Pertanto, i lavoratori autonomi che nel 2021 avessero prodotto redditi entro i 20mila euro potranno presentare istanza per entrambi i bonus, per un complessivo di 350 euro. Diversamente, per i redditi 2021 tra 20mila e 35mila euro, la domanda potrà essere presentata solo per il bonus di 200 euro.
Controlli sono previsti dall’Inps sugli aventi diritto ai due bonus per il caro-prezzi. In particolare, l’Inps effettuerà verifiche incrociate sui redditi in collaborazione con l’Agenzia delle entrate per verificare l’effettivo diritto a ottenere le indennità da parte dei richiedenti. Lo stesso limite di reddito di 20mila euro è fissato anche per i lavoratori dipendenti e per i pensionati.