Il bonus 200 euro per i professionisti sarà erogato mediante una domanda con tanto di click day, che presumibilmente sarà pianificato nel mese di settembre. A riferirlo è “Il Sole 24 Ore”, che spiega come, aspettando che il provvedimento approdi in Gazzetta Ufficiale, gli enti di previdenza di avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro e altri professionisti ordinistici stiano già preparandosi al flusso di richieste. “La decisione finale – si legge sul quotidiano – sarà presa al rientro dalle ferie, nella sede collegiale dell’Adepp, ma l’orientamento è chiaro: si partirà tutti insieme per evitare che eventuali sprint anticipati possano avvantaggiare qualche categoria”.
Le risorse a disposizione sono pari a 95,6 milioni di euro per i professionisti iscritti agli Ordini, sufficienti per 478mila domande, tanto che, settimanalmente, è previsto un monitoraggio dei flussi prima del via libera a nuove erogazioni. Tiziana Stallone, vicepresidente di Adepp, ha dichiarato ai microfoni de “Il Sole 24 Ore” che “la volontà degli enti è quella di coordinarsi per fare un click day unico, così come già avvenuto per i 600-1.000 euro del reddito di ultima istanza; abbiamo già una mappatura della possibile platea dei beneficiari”.
BONUS 200 EURO PROFESSIONISTI: CLICK DAY A SETTEMBRE, PREVISTI 477MILA BENEFICIARI
Si ritiene che saranno 477mila i beneficiari del bonus 200 euro, ergo i fondi sin qui stanziati dovrebbero bastare, ma l’erogazione del sostegno economico avverrà seguendo l’ordine cronologico di ricezione delle istanze. Ecco perché farsi trovare pronti al click day diviene fondamentale. Quali sono i criteri per ottenere il bonus 200 euro? Come ricorda “Il Sole 24 Ore”, “il decreto ha fissato un limite di reddito complessivo di 35mila euro nel 2021, da cui vanno esclusi i trattamenti di fine rapporto comunque denominati, il reddito della casa di abitazione e le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata”.
Per presentare domanda, dovrà essere compilata un’autocertificazione mediante la quale “si dichiarerà di non aver percepito prima i 200 euro come dipendente o pensionato, e l’iscrizione alla cassa con almeno un versamento dal 2020. Richiesto anche il possesso della partita Iva”.