Anche se la stagione dei bonus sembra terminata, esiste ancora un contributo economico per i 3 milioni di lavoratori del terziario. Parliamo del bonus di 350 euro che è stato deciso attraverso un accordo tra Confesercenti e Filcams CGIL.

Bonus 350 euro: come funziona il contributo

L’obiettivo è fornire ai lavoratori del terziario una risposta economica concreta in un contesto complesso. Si tratta di un contesto caratterizzato da un livello molto alto di inflazione e dai rincari energetici.



L’incertezza internazionale infatti ha reso necessario alcune misure di welfare decise sia a livello governativo, sia nel settore privato come i premi speciali offerti da alcune aziende, quelle che sono riuscita ad attutire il colpo e a resistere punto In altri casi invece alcune misure di welfare sono state richieste esattamente dai sindacati.



Il contributo di 350 euro è rivolto essenzialmente ai lavoratori del settore terziario, della cooperazione della distribuzione Moderna organizzata. Si calcola attualmente che siano circa 3 milioni i lavoratori interessati dal bonus 350 euro. Questo infatti sarà erogato in due momenti diversi: a gennaio verranno erogati i primi 200 euro e poi a marzo verranno erogati i restanti 150 euro.

Bonus 350 euro: l’incremento di 30 euro al mese

L’accordo prevede Inoltre un incremento della retribuzione di 30 euro al mese, una sorta di anticipo in busta paga prima del rinnovo dei contratti collettivi nazionali. Questi infatti andrebbero rinegoziati anche sulla base dell’inflazione che ha caratterizzato tutto il 2022.



I sindacati di categoria Fisascat CISL, Filcans Chil, Uiltucs, insieme a Confesercenti, Confcommercio, Federdistribuzione e le associazioni delle cooperative di consumo, hanno raggiunto l’intesa che ha portato alla definizione dell’accordo ponte. Si tratta di un accordo che comporta un’accelerazione nel rinnovo dei CCNL:

La firma del protocollo, riafferma la volontà di trovare soluzioni tangibili a beneficio dei lavoratori. […] Un passo importante per la tutela dei lavoratori, considerata la difficile congiuntura economica.

Per la ripresa delle trattative volte al rinnovo dei contratti collettivi bisognerà attendere gennaio, e l’obiettivo di Fisascat CISL, Filcams Cgil e Uiltucs è quello di “arrivare a un rinnovo compiuto in tempi brevi”.