Con l’avvento della nuova manovra per la legge di bilancio 2025, c’è il rischio che alcuni bonus spariscano definitivamente alla luce del ristretto margine del governo nel reperire i fondi necessari. Tenendo conto del macigno Superbonus nonché della procedura dell’Unione Europea per deficit eccessivo, diverse misure rischiano di non essere rifinanziate o comunque riviste in maniera importante. Il Corriere della Sera ha cercato di capire quali potrebbero essere quelle più a rischio, a cominciare dal taglio del cuneo fiscale che ha un valore di circa 10 miliardi di euro, e che permette di ottenere uno sconto del 7 per cento sui redditi fino a 25mila euro.
L’Ue ha chiesto un aggiustamento pari a 0,5-0.6 punti di Pil che si traducono in circa 10 miliardi di euro, forse troppo. Attenzione anche al bonus mamme, un’altra delle misure introdotte dal governo Meloni e che permette un esonero del 100 per cento dei contributi per le donne che lavorano con due figli e che hanno un contratto a tempo indeterminato. Il bonus vale 368 milioni di euro e potrebbe essere rimodulato.
MANOVRA 2025, COPERTURE RISTRETTE: ZES E NUOVA SABATINI
Fra i bonus a rischio anche le “Misure di sostegno per investimenti nella ZES del Mezzogiorno e rifinanziamento Nuova Sabatini” che valgono ben 1,9 miliardi di euro e che permettono di ottenere delle agevolazioni per le imprese che avviano attività o effettuano investimenti di spicco all’interno della zona composta da Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Abruzzo.
I contributi Nuova Sabatini riguardano invece i beni per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura. Per quanto riguarda le pensioni, il Corriere della Sera sottolinea come non sembrano esservi le coperture nella manovra 2025 per una eventuale Quota 104 che permetterebbe di andare in pensione a 63 anni ma con 41 di contributi, così come si auspica la Lega. Ok invece alle uscite anticipate ma solo se c’è il ricalcolo degli assegni.
MANOVRA 2025, COPERTURE RISTRETTE: LE STIME DELL’UPB
Potrebbe saltare nella nuova manovra 2025 anche lo sconto previsto sul Canone Rai, leggasi 20 euro per chi ne ha diritto, che valgono in totale 430 milioni di euro secondo i dati Upb. Tornando sul fronte lavoro, il quotidiano di via Solferino non esclude una rimodulazione della detassazione del welfare aziendale e dei premi di produttività che valgono 832,9 milioni di euro.
Questo è l’elenco dei bonus che rischiano di saltare con la nuova manovra 2025 che avrà delle “spese obbligate” come detto sopra. In previsione l’Upb resta più cauto rispetto alle stime del governo, con una crescita del Pil fissata allo 0.8%, contro l’1 per cento previsto dell’esecutivo; si dovrebbe poi salire all’1,1 nel 2025 e quindi ad un +0.8 nel 2026, con un +0,6 nel 2027. Restano quindi diversi elementi di incertezza, che speriamo possano essere risolti in tempi brevi anche se le previsioni non sembrerebbero essere delle più rosee alla luce di quanto emerso.