Il decreto del Ministero dell’Economia e delle finanze pubblicato il 17 giugno sulla Gazzetta ufficiale consente di attribuire il bonus accumuli per un montante complessivo di tre milioni di euro da distribuire. Le norme per accedere alla misura sono state quindi chiarite per l’anno solare 2022.
Bonus accumuli: chi può fare richiesta
Dal decreto si evince che possono inoltrare richiesta tutte le persone che durante l’anno solare 2022 hanno installato dei sistemi relativi alla conservazione dell’energia, definiti i sistemi di storage.
Tra queste rientrano anche i sistemi di accumulo connessi all’ottenimento di energia pulita come l’energia derivante dal fotovoltaico.
I fondi stanziati complessivamente dal governo ammontano a 3 milioni di euro per il 2022. Tuttavia il bonus non sarà conferito in denaro, ma mediante il riconoscimento di un credito di imposta legato alla dichiarazione dei redditi dello stesso anno.
Il bonus viene definito accumuli perché è relativo al finanziamento dei macchinari di accumulo dell’energia ma , non è accumula bile con altre tipologie di agevolazioni di natura fiscale che hanno ad oggetto le medesime spese.
La domanda deve essere inoltrata necessariamente sul sito dell’agenzia delle entrate che ancora non ha pubblicato le percentuali di investimento che verrà riconosciuto. Al momento dunque non si sa se verrà finanziato il 100% dell’investimento oppure solo una minima parte. Il fondo comunque risulta molto scarno perché prevede soltanto la divisione di tre milioni di euro.
Bonus accumuli: come inoltrare la domanda
Una volta inoltrata la domanda l’Agenzia delle entrate avrà 90 giorni di tempo per rispondere dichiarando l’approvazione o il rigetto. Quindi chiunque abbia inoltrato la domanda dovrà attendere la fine del 2022 per vedersi accettata la richiesta. Se il contribuente dovesse vantare un credito nei confronti dell’Agenzia delle entrate, questo potrebbe essere riportato a beneficio del contribuente come credito d’imposta negli anni successivi.
L’osservatorio sistemi di accumulo al 31 marzo di un anno fa contava oltre 60100 sistemi installati di cui il 97% facevano parte di un sistema di produzione energetica di tipo residenziale. E dunque non si tratta di un bonus che privilegi una nicchia di persone, ma una necessità che prima o poi toccherà a chiunque volesse decidere di convertirsi alle energie rinnovabili.