Esistono alcune città europee i cui governi cercano di sostenere il costo della vita attraverso alcune erogazioni in tema di welfare. Infatti tra le città più care in cui vivere c’è sicuramente Londra, ma a Milano un affitto può costare anche oltre i 1000 euro. Vediamo quali sono le misure di welfare che gli stati europei hanno adottato per sostenere il carovita per coloro che hanno deciso di vivere in queste città per motivi di lavoro.
Bonus affitti Europa: il caro affitti in Europa
Se nel resto della Gran Bretagna una camera singola può costare 660 sterline al mese, l’affitto di un appartamento a Londra è ben più alto. Una camera singola infatti arriverebbe a costare 906 sterline, ma un appartamento intero anche 1800. Va da sé che lo Stato ha dovuto garantire delle misure utili ad incentivare il trasferimento in questa città carissima.
La Gran Bretagna non ha deciso di erogare alcun tipo di bonus affitti, ma di stabilire che gli stipendi erogati per coloro che vivono a Londra devono essere di almeno 4.000 sterline in più rispetto a gli stipendi erogati ai lavoratori nel resto del paese. Con il caro energia però il carovita è aumentato per tutti e quindi gli aumenti hanno reso necessario un ulteriore aumento dello stipendio all’anno di almeno 6.500 sterline ma questo concerne prevalentemente tutti i lavoratori della Gran Bretagna.
In Francia invece gli affitti hanno permesso ai proprietari di appartamenti di alzare notevolmente i prezzi soprattutto per il breve periodo punto è dovuto intervenire lo Stato per stabilire quali sono i parametri di concessione di affitto nel breve periodo. Questo ha comportato un adeguamento delle tariffe. A Vienna esistono invece diverse agevolazioni statali.
Bonus affitti Europa: la situazione in Italia
Un appartamento di 85 metri quadrati può costare 1000 euro, un monolocale dai 700 agli 850 euro. Si tratta dunque quasi degli stessi prezzi di Milano.
A Milano infatti una camera singola può costare anche 700 euro al mese, mentre gli affetti degli appartamenti possono di gran lunga a superare i 1200 euro. Questo impedisce ai giovani di ottenere una detrazione sull’affitto del 20%, fino ad un limite di 2000 euro all’anno.
Si tratta di un contributo utile a molte persone ma non sufficiente a far fronte al caro affitti. Ci si auspica che il 2023, almeno nel secondo semestre, riesca a riprendersi nonostante la guerra non faccia alcun passo indietro portando con sé il caro materie prime.