Adesso che i prezzi sulle materie prime di generi alimentari oltre che quelle energetiche sono aumentate a causa dell’inflazione elevata che sia procrastinata per tutto l’anno 2022 protraendosi anche quest’anno, torna molto utile alle aziende agricole un incentivo economico che è in grado di sovvenzionare fino al 80% il finanziamento per le fonti rinnovabili sui tetti, introducendo l’autoconsumo condiviso e ampliando i limiti di spesa così da favorire la capacità di accumula dell’energia e accelerare dunque l’adozione alle rinnovabili come prima fonte di energia elettrica.
Bonus Agrisolare 2023: l’agricoltura sostenibile guarda al sole
I fondi messi a disposizione dal governo sono utili a creare un agricoltura sostenibile. Si tratta di sovvenzioni non rimborsabili per investimenti in impianti di energia solare utile anche ad installare sistemi di ventilazione automatizzati con l’integrazione dei pannelli solari, così da ridurre l’apporto da fonti fossili. Si tratta di linee guida che si rifanno al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che con la Missione 2 Componente 1 investimento 2.2 del Parco Agrisolare intende rafforzare il settore primario e ridurre l’apporto energetico da fonti fossili, così da rispettare anche le direttive europee del programma RePower Eu.
Sono però state aumentate le sovvenzioni per le imprese partecipanti che ora possono aspirare ad ottenere un rimborso fino al 80% così da ridurre i costi di investimento per tutte le aziende agricole che decidono di introdurre innovazioni energetiche.
Bonus Agrisolare 2023: raddoppiati i finanziamenti per incentivare l’autoconsumo condiviso
Infatti l’autoconsumo condiviso è in grado di permettere a diverse unità produttive di condividere e utilizzare l’energia generata in modo più efficiente. Sarà dunque eliminato il vincolo di autoconsumo in vari contesti così da permettere alle aziende di vendere l’energia in avanzo a tutta la rete elettrica.
L’attenzione del governo al finanziamento degli impianti fotovoltaici a supporto di una agricoltura sostenibile è tale da aver visto anche l’incremento dei limiti di spesa massima ammissibile per ciascun beneficiario che sono passati da €50.000 a €100.000 così da incrementare il coinvolgimento delle imprese nell’adozione delle energie rinnovabili in ambito agricolo. Inoltre la normativa ha raddoppiato la capacità installabile senza consumo di suolo passando da 500 KW a 1000 kW.