Tutti gli amici degli animali potranno usufruire di un bonus animali domestici di 900 euro per tutto il 2023. Si tratta di un emendamento inserito nella legge di bilancio che al vaglio della commissione in queste ore e che approderà lunedì per la discussione. La misura prevede un contributo economico di 150 euro per ogni animale.
Bonus animali domestici 900 euro: requisiti per ottenerlo
Naturalmente non sarà possibile usufruire del bonus animali domestici se gli animali non sono adeguatamente ricoperti dal microchip che, in alcune regioni italiane, è obbligatorio per tutti i tipi di animali domestici. Ad esempio nella regione Lombardia e nella regione Piemonte, il microchip è obbligatorio anche per i gatti, ma questo non è previsto nelle regioni del sud Italia.
Senza il microchip infatti il gatto o il cane non è iscritto alla relativa anagrafe felina o canina. Senza l’iscrizione all’anagrafe, l’animale formalmente, per lo stato non esiste. Tanto meno può essere considerato realmente a carico di quella determinato contribuente e, per questo, non sarà possibile richiedere il contributo economico.
Se infatti la regione Lombardia aveva istituito la possibilità di poter usufruire gratuitamente delle spese veterinarie sotto un determinato limite ISEE che, per quanto concerne questo particolare contributo è fissato a 15.000 euro all’anno.
Bonus animali domestici 900 euro: quando viene erogato un doppio bonus
Se invece l’ISEE dovesse scendere al di sotto dei 7000 euro l’emendamento prevede che il bonus animali domestici sia raddoppiato per ogni animale e in questo caso l’importo massimo è di 900 euro all’anno proprio perché è fissato per un massimo di tre animali domestici.
Il contributo non è l’unico emendamento per tutelare gli animali, tra le varie proposte spuntano anche la riduzione dell’IVA sulle cure veterinarie e gli alimenti per gli animali, il rafforzamento del fondo destinato a contrastare il randagismo con un particolare riferimento alle regioni del sud e la creazione di risorse per la tutela degli animali selvatici.
Alcuni emendamenti quindi hanno la finalità di ridurre gli oneri fiscali per il proprietario di animali da compagnia oppure altre specie, con adeguate coperture per una portata del 10% sull’iva per le prestazioni veterinarie e del 4% per quella sugli alimenti.