Il bonus anziani 2025 – in gergo tecnico Decreto anziani – consentirà agli over 80 ritenuti “fragilissimi” di poter godere della prestazione universale del Decreto Legislativo numero 29 (risalente al 15 marzo di quest’anno). Per godere dell’incentivo è indispensabile avere un ISEE sociosanitario non oltre ai 6.000€.
Inoltre il diretto interessato deve già percepire l’indennità di accompagnamento. In caso contrario il contributo può essere concesso a coloro che posseggono tutti i requisiti necessari previsti dal Decreto Anziani.
Bonus anziani 2025: come usarlo e a chi spetta?
Il bonus anziani 2025 viene elargito in misura pari a 850€ da poter cumulare con l’indennità di accompagnamento. La cifra viene destinata esclusivamente per l’acquisto di servizi o per i rapporti di lavoro annessi ai collaboratori domestici.
Ciò significa che il contributo erogato dall’INPS dev’essere destinato esclusivamente ai costi per l’attività sanitaria. In caso contrario e con i dovuti accertamenti l’ente fiscale può revocare l’indennità versata (restituendo eventuali arretrati già incassati dall’anziano).
Il contributo è attualmente in vigore fino al 31 dicembre del 2026. Quanto alla data di inizio del bonus anziani mancano ancora un paio di mesi (dall’1° gennaio 2025), così come lo prevede l’articolo 34 del De legislativo numero 29 dello scorso 15 marzo.
La normativa precisa delle condizioni specifiche per poter ottenere la prestazione universale:
- Età anagrafica pari ad almeno 80 anni;
- Un’urgenza assistenziale gravissima (valutabile periodicamente dalle risorse INPS);
- Titolari dell’indennità di accompagnamento (o i requisiti per poterla ottenere);
- ISEE sociosanitario entro un massimo di 6.000€;
Bonus cumulabile e domanda
Tra il bonus anziani 2025 e l’indennità di accompagnamento il contributo complessivo ammonta a 1381,76€ al mese. La cifra pone dei limiti d’utilizzo come quelli sopra citati, e la stessa non può essere soggetta al pignoramento e neppure alla formazione del reddito ai fini fiscali.
Attualmente non si conosco le modalità per poterne fare richiesta in quanto il Decreto va ufficializzato e formalizzato. Quasi sicuramente la pratica potrà essere gestita telematicamente o affidandosi ad un intermediario fiscale come il patronato o CAF di fiducia.