La regione Lombardia ha annunciato nella giornata di ieri il rifinanziamento del Bonus Assistenti Familiari. Come si legge su Lombardianotizie.online, la giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità Elena Lucchini, ha annunciato l’aggiunta di altri due milioni di euro per il bonus suddetto. Dall’1 gennaio 2023 allo scorso 13 settembre, più di 600 persone hanno richiesto il contributo, e nel contempo sono stati attivati degli sportelli e dei registri in quasi tutti gli Ambiti territoriali, grazie al coinvolgimento di enti del terzo settore, sindacati e patronati.



Implementare registri e sportelli significa garantire un servizio sempre più necessario per i cittadini – le parole dell’assessore Lucchini -. Le famiglie che non possono individuare una figura di caregiver al proprio interno necessitano di un supporto a domicilio. Sappiamo che non sempre è facile da reperire tale figura. Per questo – chiarisce l’assessore – Regione Lombardia ha inteso valorizzare e sostenere il lavoro di assistenza e cura svolto dagli assistenti familiari in aiuto e tutela delle persone fragili e dei loro cari. Abbiamo favorito l’incontro tra la domanda di servizi domiciliari di cura e l’offerta di lavoro da parte degli assistenti familiari”.



BONUS ASSISTENTI FAMILIARI REGIONE LOMBARDIA: “ANCHE LA PERSONA FRAGILE PUÒ ACCEDERE ALLA MISURA”

L’assessore della Lombardia ricorda che il bonus in questione “consente ora che possa accedere alla misura anche la persona fragile già destinataria delle misure B1 e B2 del Fondo Nazionale per la non autosufficienza e prevede anche la possibilità che il datore di lavoro sia un ente del settore”.

La misura, come detto sopra, sarà pari a due milioni di euro, e permetterà di assegnare l’agevolazione a coloro che ne avevano fatto richiesta in precedenza ma che sono rimasti esclusi. “Ciò vale – specifica Lombardianotizie.online – sia per la misura ‘Bonus Assistenti familiari’ sia per ‘l’implementazione registri e sportelli’ demandando alle ATS il monitoraggio dell’utilizzo delle stesse”.