Il difficile ruolo occupazionale e sociale delle donne, impegnate a lavorare in casa, sostenere la famiglia e mantenere i ritmi lavorativi, spesso induce le donne ad abbandonare la loro posizione lavorativa in favore della vita di casa e di assicurare il giusto contributo nelle dinamiche familiari. Ciò però rischia di creare (così come è avvenuto per decenni) una notevole quantità di squilibri sociali. Ecco perché tutti i governi hanno sempre inserito misure all’interno del welfare lavorativo per favorire l’occupazione femminile: una di queste misure è la decontribuzione nel caso di assunzione di donne disoccupate o per l’inserimento di donne in contesti caratterizzati da un’elevata disparità di genere. Ma quest’anno qualche novità p stata introdotta nell’ultimo decreto rispetto al passato: ecco cosa cambia.
Bonus assunzione donne: le ultime misure inserite nel decreto del 20 novembre 2023
L’ultimo decreto ministeriale che interviene proprio sulla disuguaglianza e la disparità di genere è il decreto del 20 novembre scorso (il dl. 365/2023) che individua specifici settori e professioni basandosi sul tasso medio di disparità del 9,8% nel 2022, elaborato dall’ISTAT. Tale iniziativa, regolamentata dall’articolo 4, comma 11 della Legge Fornero, si focalizza sull’inserimento di donne svantaggiate in settori con marcata disuguaglianza di genere.
Le agevolazioni per le assunzioni si rivolgono ai datori di lavoro che assumono donne svantaggiate operanti in settori caratterizzati da una differenza di genere superiore al 25%. Il panorama rimane invariato, con il settore edile che mostra il più alto divario, registrando un’accentuata disparità dell’82,4%.
Bonus assunzione donne: i settori inseriti nel decreto
Il decreto ha indicato chiaramente tutti i settori privati idonei per l’assunzione di donne svantaggiate, ad esempio l’agricoltura, l’industria e i servizi. L’analisi evidenzia che, tra questi, il settore edile continua a manifestare la disparità più elevata, mentre nei servizi della Pubblica Amministrazione il divario è meno accentuato.
Bonus assunzione donne: i requisiti
Il bonus, destinato ad agevolare l’occupazione femminile, richiede la mancanza di impiego regolare retribuito per almeno 6 mesi, indipendentemente dalla residenza. Inoltre, viene conferita l’esenzione anche per donne con almeno 50 anni disoccupate da oltre un anno. La durata dell’esenzione varia da 12 a 18 mesi, a seconda del tipo di assunzione.
Il beneficio, da quest’anno, è stato ridotto al 50%, dopo anni di copertura integrale al 100%, almeno per il biennio appena trascorso. Anche se la misura è stata ristretta e resa molto meno appetibile, resta comunque un contributo idoneo per favorire l’assunzione di figure femminili nelle aziende, soprattutto in settori caratterizzati da disparità di genere.