L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni – ed in particolare la ministra del Lavoro Marina Calderone – sembra intenzionato a premere sull’acceleratore per scongiurare la disoccupazione e (non a caso) a settembre verranno avviati tre nuovi bonus assunzioni che metteranno in luce ancora una volta le cosiddette ‘categorie svantaggiate’: le novità – anticipate dal Sole 24 Ore – sono tutte incluse nel decreto Coesione e puntano soprattutto a favorire l’assunzione a tempo indeterminato di giovani, donne e residenti nelle Zes; ovvero le Zone economiche speciali che includono Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e le due isole maggiori (ovviamente Sicilia e Sardegna).
I nuovi bonus assunzioni completano, così, una serie di incentivi che sono stati già decisi ed approvati nei mesi scorsi, mettendo anche un po’ di ordine in un plico di norme che – di intervento in intervento – stava diventando confusionario: ad oggi restano in vigore i già operativi incentivi per i giovani che avviano attività nei cosiddetti ‘settori strategici’ (tra digitale, tech ed ecologico); il decreto ‘Resto al Sud 2.0’ e l’omologo ‘Autoimpiego Centro Nord’; ma anche il maxi sconto fiscale fino al 130% per le assunzioni e gli sgravi – prorogati fino al 31 dicembre 2024 – previsti nella ‘Decontribuzione Sud’.
I nuovi bonus assunzioni pronti a partire dal primo settembre: cosa dice il decreto Coesione su giovani, donne e Zes
Ma venendo alle novità del decreto Coesione, saranno – come anticipavamo già prima – tre i nuovi bonus assunzioni a partire da uno interamente dedicato ad una delle categorie maggiormente escluse dall’equazione lavorativa del nostro bel paese: il riferimento è (quasi ovviamente) ai giovani under 35 con i datori di lavoro privati che – dal primo settembre – potranno godere di un esonero totale sul versamento dei contributi previdenziali se li assumono a tempo indeterminato; con la sola esclusioni dei rapporti di lavoro domestici e con un limite di 500 euro mensili (che salgono a 650 nel caso ci si trovi in una Zes).
Il secondo tra i bonus assunzioni che partiranno a settembre accende – poi – i riflettori sulle donne: funzionerà nello stesso identico modo di quello riservato ai giovani (ma con il limite sempre fissato a 650 euro al mese), ma richiederà anche che la donna assunta a tempo indeterminato sia senza lavoro da almeno 24 mesi; che scendono a 6 se risiede nella Zona economica speciale unica del Sud Italia. Infine, l’ultimo bonus è interamente incentrato sulla Zes unica del Sud Italia e prevede il già visto esonero dal versamento dei contributi per ogni dipendente over 35 assunto a tempo indeterminato e che era precedentemente disoccupato da almeno 24 mesi.
Le stime contenute nella relazione tecnica che accompagna il decreto Coesione parlano di circa 346mila nuovi lavoratori che grazie ai bonus assunzioni godranno di un contratto di lavoro a tempo indeterminato: più di 204mila giovani (circa 60mila nel 2024 e 146mila l’anno prossimo), circa 100mila donne e altri 40mila over 35 residenti nelle Zone economiche speciali; con un notevole salto in avanti rispetto ai dati sulla disoccupazione.