Il bonus auto 2025 subirà un taglio in Manovra 2025 di ben 4,55 miliardi di euro. L’intervento è stato varato dal Governo Meloni e poi al Parlamento. La prima volta che è stato introdotto risale al 2022, quando allora era al comando il Governo Draghi.

Il taglio sugli incentivi nel settore delle automotive è stato impattante, visto che dagli 8,7 miliardi di euro oggi sarebbero stati ridotti a 1,2 miliardi di euro da usufruire fino al 2030 (una media di 200 milioni di euro per ciascun anno).



Bonus auto 2025: i reclami che arrivano dai sindacati

I fondi per il bonus auto 2025 sono stati tagliati nella prossima manovra di bilancio. Per i sindacati e imprese è una situazione insostenibile e inaccettabile, soprattutto perché la notizia è arrivata senza alcun preavviso.

L’obiettivo di questo bonus è sempre stato quello di favorire la transizione all’elettrico, ma a fronte di una forte riduzione come quella prevista in Manovra 2025 le difficoltà aumentano sia per gli automobilisti italiani che per le aziende del settore automobilistico.



Per l’Associazione Nazionale della Filiera Industria Automobilistica la decisione di tagliare i fondi dalla nuova Legge di Bilancio – per altro arrivata improvvisamente – graverebbe in modo intensivo sulle attività svolte in questi mesi dalle Regioni e parti sociali.

L’Anfia spera fortemente in un retrofront, visto che questi profondi tagli sul bonus auto graverebbero pesantemente sul rapporto collaborativo tra Governo e filiera automobilistica.

Tagliare i fondi in questo particolare momento è da “autolesionisti”, come ha affermato il capogruppo di Italia Viva alla Camera, Davide Faraone. Il settore da lavoro a 260 mila persone per un fatturato complessivo che supera i 100 miliardi di euro.



L’intero settore è stato abbandonato

Alla protesta contro i tagli in Bilancio 2025 sugli incentivi per le auto ecologiche sono intervenuti i sindacati quali Fiom, Fim e Uilm. Secondo le parti il Governo dovrebbe quanto meno calmierare l’importo da ridurre su quanto previsto inizialmente.

E qui si fa ricorso anche alle promesse di Adolfo Russo, ministro delle Imprese e del Made in Italy, che aveva promesso di incentivare e dare gli adeguati strumenti alle società automobilistiche, introducendo e mantenendo i bonus auto 2025.