L’approvazione del decreto legge che ha cancellato la cessione dei crediti ha avuto importantissime ripercussioni su tutti i bonus edilizi. Ma cosa ne sarà del bonus barriere architettoniche 2023?
Tra tutti i bonus edilizi infatti questo ha un risvolto sociale più che tangibile in quanto è molto spesso utilizzato da quelle famiglie che hanno la necessità di operare una ristrutturazione edilizia volta facilitare la mobilità di una persona con deficit motorio e con handicap. E quindi proprio per questo il bonus barriere architettoniche e ancora molto richiesto e c’è il timore che possa essere cancellato esattamente come il superbonus 110% e 90%.
Bonus barriere architettoniche 2023: adesso cosa cambia?
E dunque in che modo verrà migliorata l’accessibilità agli edifici da parte delle persone affette da disabilità grave? Si tratta di un problema molto importante visto che la nuova ghigliottina è il bonus edilizi ha definitivamente archiviato la possibilità di ottenere lo sconto in fattura oppure la cessione del credito d’imposta che si è rivelata un grande aiuto per l’economia italiana. La stagione delle detrazioni fiscali sembra ormai al tramonto o, almeno, non si potrà più scegliere tra cessione del credito sconto in fattura.
Come sappiamo però chi ha presentato anticipatamente tutta la documentazione per poter ottenere la cessione del credito, potrebbe ancora ottenere l’agevolazione. Ma per tutti gli altri questa possibilità sembra ormai sfumata.
Bonus barriere architettoniche 2023: niente più cessione del credito ma il bonus resta?
Con le novità volute dal governo non si potrà più optare per la cessione del credito d’imposta o per lo sconto in fattura. Dunque, coloro che rientrano in una delle due situazioni appena citate, potranno tirare un respiro di sollievo, in quanto potranno continuare a godere delle due possibilità, per richiedere il bonus barriere architettoniche.
Per quanto concerne però il bonus barriere architettoniche 2023 questo verrà mantenuto nella detrazione fiscale del 75% dell’imposta lorda a partire dal primo gennaio 2022 fino al 31 dicembre 2025. Quindi il decreto legge non ha cancellato l’agevolazione che comunque andrà affrontata con un decreto ad hoc.