Un incredibile caso analizzato durante la puntata di Fuori dal Coro andata in onda in prima serata su Rete 4, martedì 2 giugno 2020. E’ stata infatti posta all’attenzione del conduttore Mario Giordano la paradossale vicenda di una madre che ha richiesto il bonus bebè, per aver dovuto gestire la figlia in periodo di emergenza coronavirus senza la possibilità di portarla alla scuola materna. Come accaduto per molti altri bonus erogati dal Governo che hanno avuto una procedura molto laboriosa, anche in questo caso la vicenda si è protratta per le lunghe. La signora ha avuto un lungo carteggio con l’INPS fino all’arrivo di una risposta che va oltre il paradossale: “Le comunichiamo quanto segue: la richiesta la deve fare sua figlia per il bonus nido“. C’è un solo problema, che andando alla scuola materna come era facilmente prevedibile, la bimba ha solo 14 mesi. Difficile dunque che possa districarsi tra i meandri della burocrazia italiana, l’INPS però non si è fatta domande riguardo al fatto che dovrebbe essere la “figlia” a richiedere un… bonus nido.
RICHIESTA DEL BONUS NIDO: LE PARADOSSALI RISPOSTE DELL’INPS
Dunque questa potrebbe essere la risposta più assurda tra le migliaia che gli italiani si sono visti recapitare per il bonus Inps. Ovviamente Mario Giordano si è scatenato col suo fidato Donato, che pure ha commesso l’errore di agevolare con un pizzico di anticipo di troppo la schermata della mail che mostrava la risposta ricevuta dalla mamma, che dunque avrebbe dovuto far inoltrare la domanda direttamente alla figlia di 14 mesi per ricevere il denaro del bonus bebè. Quanto mostrato ha ovviamente scatenato i social, “Ormai siamo lo zimbello del mondo intero“, ha scritto l’utente Alexandro Morato su Twitter, mentre qualcuno avanza un’ipotesi che nel corso della trasmissione sarà alimentata anche da Nicola Porro: “Il virus ha colpito il cervello di molte persone“. La battuta è ovviamente diventata di tendenza e qualcuno si chiede se, una volta raggiunti almeno i due anni di età, la piccola potrà ricevere anche i 600 euro. Ma in studio su Rete 4 la sensazione è che molte pratiche relative a denaro necessario, di cui gli italiano hanno davvero bisogno, siano state evase con grande superficialità.