Nel dl Rilancio a cui sta lavorando il governo c’è spazio anche per il “bonus bici”, un incentivo per l’acquisto di biciclette. Si parla di uno sconto del 70% sul costo di acquisto delle bici, anche a pedalata assistita, ma anche per veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica e monopattini. Si parla di un bonus bici, come viene sinteticamente chiamato, che può arrivare ad un massimo di 500 euro. L’obiettivo è evitare assembramenti su mezzi pubblici per limitare al massimo il rischio di contagi. L’incentivo serve quindi a spingere i cittadini a spostarsi con mezzi propri ed ecologici. Per questo strumento saranno stanziati circa 125 milioni di euro. Il governo sta cercando di sciogliere gli ultimi nodi legati al dl Rilancio in vista della riunione del Consiglio dei ministri che dovrebbe tenersi domattina. Ma per ottenere il bonus bici bisogna essere residenti in città con almeno 50mila abitanti. Questo è il prerequisito essenziale. Quindi fuori sede, pendolari e studenti che vivono lontano da casa e non hanno mai spostato la residenza nella città in cui si sono trasferiti sono esclusi.

BONUS BICI FINO A 500 EURO, IPOTESI SU MODALITÀ

Il “bonus bici” del dl Rilancio non prevede invece paletti legati al reddito. Al momento non sono ancora note le modalità di presentazione della domanda, che dovrebbero essere diffuse a breve. Non mancano comunque le ipotesi: ad esempio, il beneficiario potrebbe chiedere il rimborso dopo l’acquisto, facendo richiesta con copia dello scontrino fiscale che documenta la spesa, caricando tutto su una piattaforma online dedicata. L’alternativa è che sia il commerciante ad applicare lo sconto, recuperando poi la differenza presentando lui i documenti di vendita. Nel dl Rilancio dovrebbe esserci spazio anche per il rimborso degli abbonamenti di autobus e treno per i pendolari a causa del lockdown. La sindaca di Roma Virginia Raggi intanto promuove il servizio di bike sharing. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, il “bonus bici” dovrebbe essere finanziato con le risorse del Decreto Clima, varato lo scorso ottobre per incentivare i Comuni che hanno alti livelli di polveri sottili nell’aria.