Come sappiamo di bonus bollette in Italia ne abbiamo ben due: quello elargito dallo Stato e denominato bonus sociale che è stato appena prorogato dal governo Meloni, e poi abbiamo il bonus bollette elargito dei datori di lavoro fino a 600 euro esentasse. È bene sapere che per poter usufruire di questo beneficio è necessario Chi è il datore di lavoro mantenga tutta la documentazione. Vediamo come e perché.



Bonus bollette: che cos’è e come ottenerlo

Il bonus bollette è elargito dai datori di lavoro privati ed è sicuramente un contributo molto utile per il lavoratore, affinché possa lavorare serenamente, comprendendo che può contare su una solida mano anche da parte dell’azienda per far fronte alla spesa del rincaro dell’energia.



Il problema è che molte persone credono di poter ottenere questo sconto semplicemente presentando una documentazione attestante di aver conferito al lavoratore di 600 euro in termini di bonus bollette. Ma in realtà una circolare dell’Agenzia delle Entrate, la numero 35/22 ha illustrato l’innalzamento a 600 euro per l’anno fiscale in corso, e il limite di esenzione fiscale contributiva di questo benefit. La novità infatti è che non viene modificato il regime di tassazione agevolata, ma si è innalzato a 600 euro che non possono essere superati altrimenti questi non funzioneranno più come una franchigia e quindi saranno tassati nella loro totalità.



Bonus bollette: cosa ha stabilito l’Agenzia delle Entrate

Naturalmente il benefit avrà una validità determinata fino al 12 gennaio 2023 e quindi tutti gli altri benefit erogati attraverso lo share assumono una rilevanza reddituale al momento. Ma poi c’è anche la novità relativa alla motivazione delle spese per cui è stato elargito il benefit e, a tal proposito, l’Agenzia delle Entrate precisa esattamente che per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale questo deve riguardare soltanto quegli immobili adibiti ad abitazione, di proprietà e detenuti in base a titolo idoneo dal dipendente dal coniuge dai suoi familiari a prescindere che negli stessi abbiano meno stabilito la residenza, il domicilio, fatto che ne sostengono effettivamente le spese. E quindi rientrano anche le spese intestate al condominio ripartite.

La motivazione deve essere fornita necessariamente attraverso la documentazione apposita e quindi la copia delle bollette opportunamente fornita dal lavoratore, altrimenti questi benefit non possono essere esentasse e devono per forza essere tassati. E questo che stabilisce l’Agenzia delle Entrate, poiché il benefit legato ad una precisa voce di spesa.