Come cambia il bonus caldaie 2023 in relazione alle nuove direttive green europee? E soprattutto, quando ci sarà lo stop dei combustibili fossili? Le caldaie che abbiamo oggi in casa per quanto ancora funzioneranno e quali tipi di apparecchiature saremo costretti a comprare per poter usufrure delle agevolazioni fiscali? Ecco quello che c’è da sapere.
Bonus caldaie e direttive green 2023: perché sta per cambiare tutto
La questione relativa all’efficientamento energetico sta creando non pochi problemi nel nostro paese e, in particolare, alle famiglie e ai privati, sempre alle prese con nuove normative anche abbastanza urgenti, data la guerra in Ucraina che ha decretato la fine dell’utilizzo del gas naturale russo. Ciò infatti ha accelerato il percorso verso l’autonomia energetica che andrà a determinare il valore di mercato degli immobili, oltre che addirittura alla loro commerciabilità sul mercato immobiliare.
Ma quello che è fondamentale sapere è che le caldaie così come le conosciamo oggi molto presto non dovranno essere più vendute né utilizzate. Sarà reso quindi obbligatorio il passaggio a determinati altri apparecchi per il riscaldamento dell’acqua e dell’ambiente in cui si dimora. Quali sono dunque questi nuovi apparecchi che sarà necessario utilizzare?
Bonus caldaie e direttive green 2023: quali apparecchi possono essere acquistati e quali no
Ovviamente dobbiamo cominciare ad elencare la tipologia di caldaia che non potrà più nemmeno essere acquistata, vale a dire quella tarata unicamente sull’uso del gas naturale e su altri combustibili fossili.
La caldaia non potrà essere più acquistata poiché utilizzerà necessariamente combustibili fossili. Quindi è fondamentale svolgere la propria attenzione su quegli apparecchi ibridi che utilizzano sia combustibili fossili e altre fonti energetiche come quelle rinnovabili. è bene precisare che lo stop alle caldaie a gas scatterà automaticamente nel 2029 anche se i primi effetti si potrebbero vedere già da gennaio 2024. È chiaro dunque che il bonus caldaie 2023 sarà erogato soltanto se i privati decideranno di acquistare una nuova caldaia ibrida.
L’Unione Europea ha infatti fissato come prima data per il raggiungimento di alcuni obiettivi il 2030 e per questo sono state fatte in Europa molte pressioni per definire effettivamente delle normative che vadano ad incidere sull’efficientamento energetico degli appartamenti. Sicuramente un primo passaggio a cui tutti dovranno, anche se non vorrebbero, mettere mano sarà la caldaia a gas in quanto questa dovrebbe poter smettere di funzionare fra pochissimi anni e saranno autorizzate soltanto le caldaie ibride.