Anche se il governo è intervenuto più volte modificando la normativa alla base dei bonus edilizicessione dei crediti che poi è stata nuovamente sbloccata anche grazie all’intervento di intermediari che hanno consentito una più veloce distribuzione dei crediti incagliati, adesso gli italiani si domandano quali contributi economici siano rimasti a disposizione delle famiglie. Vediamoli insieme.



Bonus casa 2023: quali bonus edilizi sono ancora attivi

Oltre alla proroga del superbonus 110%, fino alla fine dell’anno esistono anche altre alternative che possono essere sfruttate per migliorare e valorizzare le proprie abitazioni, siano esse prime case o secondo case.

Come sappiamo l’aliquota piena al 110% relativa al superbonus è stata mantenuta soltanto per quei proprietari di immobili che avevano presentato la documentazione entro una certa data ed avevano sostenuto l’avanzamento dei lavori, dimostrando, entro il 30 settembre 2023. Poi l’aliquota del superbonus è stata abbassata al 90%, ma entro il 2024 scenderà ulteriormente fino al 70%. Quindi bisogna affrettarsi e sfruttare sin da adesso l’occasione.



Il Sismabonus e il bonus ristrutturazione sono invece altri due contributi economici che consentono di ottenere un rimborso al 50% delle spese sostenute attraverso delle rate annuali per dieci anni. L’ecobonus consente invece di ottenere un rimborso al 65% per le spese sostenute, purché queste siano relative a interventi che migliorino l’efficienza energetica dell’appartamento. Similmente anche il Sisma bonus deve essere motivato da lavori che hanno migliorato l’efficienza sismica della struttura o dell’edificio sia Esso una villetta di un unico proprietario oppure un fabbricato in cui è presente un intero condominio.



Bonus casa 2023: i requisiti per sfruttarli tutti

Per il superbonus è fondamentale il diritto reale di utilizzo dell’appartamento oltre alla necessità che l’abitazione sia la residenza principale entro la fine dell’anno, per gli altri contributi invece questo non è richiesto. La temporalità dei lavori è l’invio della certificazione di inizio lavori, la cosiddetta Cilas sono fondamentali per l’approvazione della richiesta del contributo, la pena è la negazione della domanda.

Il Sisma bonus offre la possibilità di detrarre dal 50 al 85% su tutte le spese e gli interventi che riducono il rischio sismico e richiede tuttavia la dimostrazione di un miglioramento della classe sismica dell’immobile. L’ecobonus consente di ottenere detrazioni dal 50 al 65% a seconda del tipo di intervento e si concentra su migliorie di tipo energetico. L’obiettivo quindi è quello di migliorare la classe energetica dell’immobile.

Esiste un contributo economico destinato anche alle famiglie che hanno la necessità di abbattere le barriere architettoniche del proprio appartamento sia per le zone esterne sia per gli ambienti interni e vivibili della casa: In questo modo si può migliorare la qualità della vita del contribuente attraverso una detrazione del 75%, utile a sostenere Le spese per i lavori edili. È bene precisare che le zone esterne che non rispondono all’abbattimento di barriere architettoniche potranno beneficiare del bonus verde 2023 che copre il 36% delle spese sostenute per l’allestimento degli spazi verdi.