Con il decreto Ucraina bis numero 21/2022, è stato rafforzato lo scudo anti frode fiscale in campo di bonus casa. In effetti il decreto recepisce la normativa introdotta col decreto antifrode e quindi dal 2023 entra in vigore l’obbligo di attestazione SOA, per l’esecuzione dei lavori oltre una certa soglia.



Bonus casa 2022: cosa prevede la normativa

L’attestazione richiesta secondo la normativa serve a certificare la capacità economica e tecnica di un’impresa che va a qualificarsi per l’esecuzione di alcuni appalti pubblici. In particolare ciò viene richiesto quando il limite varia a seconda del settore della tipologia di interventi.



La normativa del Bonus casa 2022 prevede dunque che questa attestazione sia obbligatoria anche nel settore privato, ai sensi dell’articolo 10 bis del decreto 21/2022. L’attestazione SOA inoltre è obbligatoria per eseguire lavori edili ammessi per l’ottenimento del superbonus 110% di valore superiore a 516 mila euro.

L’obbligo dunque si estende anche per quei bonus in cui è possibile optare per lo sconto in fattura oppure la cessione del credito, purché l’importo da corrispondere all’azienda sia superiore a 516 mila euro.

Bonus casa 2022: la transizione di sei mesi

Come abbiamo detto la normativa prevede che l’obbligo entri in vigore dal 2023, in realtà ci sono alcune varianti:



  • È previsto un periodo di transizione del primo gennaio 2023 al 30 giugno 2023 dove le aziende possono comunque accettare le commesse in attesa di ottenere l’attestazione SOA.
  • Tuttavia in questo caso l’azienda ha un ulteriore obbligo, quello di mostrare al cliente di aver sottoscritto un contratto con una società finanziaria in modo da ottenere l’attestazione SOA.

Successivamente al primo periodo e quindi a partire dal primo luglio 2023 l’obbligo entrerà in vigore per tutte le aziende secondo la normativa.