Restano ancora pochi mesi prima che il bonus condizionatori 2024 finisca. Lo sconto Irpef attualmente è previsto con un minimo che va dal 50% al 70% dei costi sostenuti per l’installazione e chiaramente per l’acquisto dell’impianto di condizionamento.
A dicembre 2024 questa agevolazione però scadrà, e dunque occorre mettersi a ripari e cercare di richiedere il bonus nel minor tempo possibile. In verità il benefit fiscale non verrà abolito del tutto, ma subirà una regressione: dal 2025 il bonus dei condizionatori passerà (quasi sicuramente) dal 35% al 65% (soltanto per i pochi fortunati).
Bonus condizionatori 2024: perché approfittarne subito
Il bonus condizionatori 2024 rientra nella direttiva delle case green. Questo perché gli impianti di condizionamento devono rispettare l’efficienza energetica così da trarre un risparmio economico ma anche per ridurre l’inquinamento ambientale.
Conviene usufruire – per chi fosse interessato – del bonus nel 2024 nel più breve tempo possibile, così da poter ottenere un bonus più alto (ricordiamo che da gennaio 2025 il benefit ridurrà).
Dando uno sguardo al futuro occorre prendere consapevolezza che il cambiamento inquinamento sta imponendo l’aumento delle temperature (nei mesi a venire ci sarà sempre più surriscaldamento terrestre).
Il bonus in questione dev’essere accompagnato da altre misure quali:
- Ecobonus (al 65%);
- Bonus mobili e ristrutturazioni (al 50% e nel 2025 passerà al 36%);
- Superbonus (la cui aliquota oramai è scesa al 70% e dal 2025 con riduzione al 65%).
Attenzione però, in quanto l’ottenimento del bonus è legato a due condizioni:
- Gli impianti di condizionamento e/o raffreddamento devono sostituire quello esistente così da garantire una miglior efficienza energetica.
- Impianti di climatizzazione a pompa di calore che possono prevedere due utilizzi, in estate per climatizzare l’ambiente e in inverno per riscaldarlo.
Come e chi può ottenerlo
Il bonus condizionatori – che al 2024 permette un rimborso Irpef fino al 70% dei costi sostenuti – può essere goduto da chiunque indipendentemente dall’ISEE. Ciò che è importante, è la dichiarazione nel modello 730 delle spese compiute.
La percentuale si applica come credito d’imposta scalando l’imponibile su cui pagare le tasse (a partire dagli anni successivi alla dichiarazione più recente).
La detrazione viene approvata soltanto se l’impianto è un deumidificatore d’aria, se è a pompa di calore o termopompa oppure se consuma poca energia.
Attenzione a due raccomandazioni: i pagamenti delle spese effettuate devono essere facilmente rintracciabili (tramite bonifico bancario) e l’intervento va documentato (comprovando il miglioramento dell’efficienza energetica) e dichiarato all’Agenzia delle Entrate.