Il Bonus Cultura 2023 potrà essere richiesto ancora per pochi giorni: vediamo insieme in cosa consiste e fin quando potrà essere utilizzato.

Bonus cultura 2023: la scadenza per richiederlo è imminente

Attualmente il Bonus cultura 2023, potrà essere richiesto da tutti i nati nel 2004 che abbiano compiuto 18 anni.

Il contributo consiste in un’erogazione di 500 euro utile per la formazione culturale. Sarà dunque possibile acquistare corsi di formazione, biglietti del cinema, libri e tutto ciò che può favorire la cultura e la vita sociale.



Attualmente però le scadenze sono imminenti, dunque tutti i potenziali beneficiari del contributo avranno tempo fino a 31 ottobre per mettersi in regola e avanzare la domanda al fine dell’ottenimento del voucher.

Il bonus cultura è stato infatti voluto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (oggi MIC – Ministero della Cultura) e della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero della Cultura e della Presidenza del Consiglio dei Ministri, decadrà a partire dall’1 novembre 2023.



Bonus cultura 2023: dal 2024 sarà abolito e sostituito dalla Carta del Merito e dalla Carta Cultura

Tutti coloro che potranno riceverlo dopo aver avanzato la richiesta entro i termini suddetti, potranno utilizzarlo entro il 30 aprile 2024.

Gli aventi diritto devono essere residenti in Italia, oppure stranieri in possesso di un regolare permesso di soggiorno. Basta registrarsi sul portale 18app tramite SPID o CIE.

Dal 2024, il bonus cultura non verrà più erogato e sarà completamente assorbito dalla Carta della Cultura e dalla Carta del Merito. Questo significa che coloro che sono nati nel 2005 avranno comunque diritto all’incentivo, ma solo per merito oppure per reddito familiare. La Carta del Merito, sempre del valore di 500 euro, è destinata ai ragazzi che hanno compiuto 18 anni e si sono diplomati con almeno 100/100, non oltre il compimento di 19 anni di età.



Se fino al 2023 tutti i 18 enni hanno potuto fare richiesta del contributo, dal 2024 l’erogazione dei sussidi potrà essere garantita solo ai nuclei familiari meno abbienti: in particolare è stata introdotta la fascia di reddito fino a 35 mila euro all’anno.