Addio al vecchio Bonus Renzi che viene rimpolpato e diventa di 100 euro: da domani 1 luglio, tra le varie misure che entreranno effettivamente in vigore per via di quanto previsto già dalla Manovra di Bilancio per il 2020, e per effetto anche del Dl Rilancio (sempre in attesa di essere approvato definitivamente in Parlamento), c’è anche la sostituzione del bonus-bandiera dell’ex primo ministro, oggi leader di Italia Viva. Infatti tra le novità che riguardano il mondo del lavoro, al fine di rilanciarlo dopo il lungo lockdown e ancora in piena emergenza Covid-19, c’è l’addio al bonus degli 80 euro che viene di fatto sostituito con un bonus lavoro più ricco e da 100 euro. insomma la formula per il rilancio per l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte da un lato si concretizza nelle detrazioni e dall’altra in degli incentivi diretti: secondo quanto deciso nell’ultima Manovra, il bonus da 100 euro dunque arriverà in parte come aumento della busta paga e in parte invece come riduzione del carico delle imposte che verranno, anche se in questo secondo caso si tratterà di una misura limitata temporalmente dato che varrà solo dal mese di luglio fino alla fine del 2020 quando, nelle intenzioni del Governo, auspicabilmente si dovrà mettere mano in maniera strutturale a tutto il sistema delle detrazioni.



BONUS LAVORO DA 100 EURO, TRA AUMENTI IN BUSTA PAGA E RIDUZIONE DELLE IMPOSTE

In attesa che venga varato questo progetto di più ampio respiro chiesto a gran voce, ma con differenti proposte, da tutte le forze politiche, vediamo più nel dettaglio in cosa consiste questo aumento del Bonus sul cuneo fiscale che manda in soffitta quello voluto da Matteo Renzi a suo tempo. Misura ‘ereditata’ dalla manovra fiscale precedente, col mese di luglio ecco che i 100 euro in busta paga verranno automaticamente regolati dai datori di lavoro senza che i dipendenti debbano fare nulla: a tal proposito si stima che la platea dei beneficiari del nuovo bonus sia di cerca undici milioni di persone, ovvero bene o male coloro che già beneficiavano degli 80 euro di Renzi e che percepiscono un reddito compreso tra gli 8.174 e 26.600 euro annui. La stessa cifra sarà comunque elargita allo ‘scaglione’ dei redditi beneficiari fino a 28 mila euro mentre invece da questa soglia fino ai 40mila euro il bonus cambia pelle e diventa una sorta di detrazione fiscale decrescente fino all’ultima fascia di stipendi di fatto azzerandosi. Va aggiunto, come peraltro è stato precisato anche nel successivo Dl Rilancio, che percepiranno il bonus anche i lavoratori incapienti a causa dei minori introiti per via delle ricadute economiche della pandemia nel nostro paese. In sostanza restano purtroppo esclusi coloro che hanno un reddito fino a 8.174 euro, mentre da questa cifra fino a 28mila la somma è di 1200 euro annui (ovvero 600 per il secondo semestre 2020), mentre nel range 28mila-40mila diventa una detrazione di 600 euro a un estremo e si azzera invece all’altro.

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