I pazienti disabili ottengono dallo stato moltissime agevolazioni. Come già esposto da IlSuddiario, oltre alla detrazione Irpef del 19% su moltissime tipologie di acquisti concessa per l’applicazione della legge 104, il governo ha stanziato anche altre agevolazioni. Vediamole nel seguente articolo.
Bonus disabili 2024: i contributo per l’assistenza domiciliare
Oltre all’acquisto di un’automobile utile al trasporto del disabile per il miglioramento della sua qualità di vita che però è sottoposto ad un limite di 18075,99 euro è possibile ottenere dallo stato anche un contributo per l’assistenza domiciliare, una sorta di bonus badanti che consiste in una detrazione del 19% nei casi di non autosufficienza della persona con disabilità, e su una spesa massima di 2100 euro, valida solo per chi ha un reddito inferiore a 40.000 euro. In questo modo sarà possibile fornire al disabile un flusso economico utile a poter sostenere una badante o un aiuto domiciliare. Ma anch per il miglioramento della qualità di vita domestica il governo ha pensato di riconfermare per il 2024 anche il bonus barriere architettoniche che, al momento, è uno dei pochi bonus edilizi riconfermati dopo l’eliminazione del Superbonus 110% e della sua riformulazione al 90% per il 2023, con ulteriore abbassamento dell’aliquota per il 2024 al 70%. Ma anche il contributo utile all’abbattimento delle barriere architettoniche, che oggi offre una detrazione al 75%, sarà abbassata al 50%, rendendo la soglia identica al bonus ristrutturazione. Resta invece al 75% l’aliquota destinata agli edifici unifamiliari. È inoltre prevista la detrazione del super bonus.
Bonus disabili 2024: l’indennità di accompagnamento
Per gli invalidi civili a cui è stata accertata l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore è prevista un’indennità di accompagnamento per 12 mensilità l’anno del valore di 527,16 € e senza alcun limite di reddito. Inoltre nel caso di figli disabili l’assegno unico prevede delle maggiorazioni fino al compimento del 21º anno di età del figlio, oltre il quale spetterà la quota base dell’assegno unico.