Alla fine di marzo 2023 scadranno i termini per comunicare le operazioni di cessione del credito e sconto in fattura per tutte le spese sostenute nell’arco del 2022 in relazione ai bonus edilizi 2023.
Bonus edilizi 2023: la data del 31 marzo
Il 31 marzo è dunque una data spartiacque entro cui dovrà essere comunicata sia la cessione del credito per le rate residue di detrazioni relative alle spese sostenute negli anni precedenti, ad esempio dal 2020 al 2021 ma anche per tutto ciò che ha comportato una spesa familiare nel 2022.
L’Agenzia delle Entrate infatti richiede che tutte le comunicazioni relative alle cessioni dei crediti e allo sconto in fattura per le spese del 2022 siano trasmesse entro e non oltre il 31 marzo, ciò vale anche per la cessione del credito e per le rate residue delle detrazioni, riferite agli anni precedenti (2020-2021). Questo principio si applica a tutte le tipologie di bonus edilizi 2023, come la ristrutturazione edilizia, il bonus facciate, la riqualificazione energetica e il superbonus, il sisma bonus e altre agevolazioni.
Bonus edilizi 2023: dopo c’è la remissione in bonis
Dopo il 5 aprile invece i contribuenti avranno la possibilità di rimediare a tutte le comunicazioni non trasmesse mediante la remissione in bonis. Quest’ultima però è possibile solo se il contribuente dimostra di aver agito in buona fede e che non ha beneficiato della cessione del credito e dello sconto in fattura per fini speculativi. Questo strumento può essere utilizzato per le comunicazioni presentate entro il 30 settembre dell’anno successivo a quello in cui è scaduto il termine di presentazione. Nel caso della data del 31 marzo 2023 dunque, sarà possibile ricorrere alla remissione in bonus entro il 30 settembre 2024.
Come sappiamo il governo Meloni ha deciso il 16 febbraio 2023 di eliminare la possibilità di operare altre cessioni del credito oltre a sottoscrivere ulteriori bonus edilizi. Attualmente sussiste soltanto il bonus ristrutturazione, bonus barriere architettoniche, il bonus idrico e pochissime altre agevolazioni. Il governo ha infatti dichiarato di non avere le coperture per poter garantire ancora una misura che non sembra sostenibile nel breve termine.