Sul calcolo del deficit nel 2022 ha pesato l’impatto dei crediti di imposta di cui per la maggior parte è responsabile l’istituzione del superbonus 110%, secondo l’analisi dei dati fiscali, questa ha creato un buco del 8% nel rapporto deficit PIL per il 2022. In realtà il superbonus ha pesato sulle casse dello Stato anche per l’anno fiscale 2021 che ha portato un disavanzo al 9% contro il 7,2% che è stato scritto all’interno dei documenti di finanza pubblica.
Bonus edilizi: nel 2022 crescita superiore alle aspettative
Se però nel 2022 il debito si è chiuso con un passivo del 144,7% del PIL, questo costituisce un livello al di sotto di un punto percentuale rispetto a quanto era stato previsto dal programma di governo. Infatti nel 2022 c’è stata una crescita un po’ più alta delle aspettative.
Tuttavia è innegabile, dicci anche i calcoli Istat, che l’indebitamento dello Stato è presto sfuggito di mano anche ai più attenti amministratori. Infatti le modifiche nei criteri di contabilizzazione del superbonus e bonus facciate davano già l’idea di qualche dubbio che aleggiava all’interno degli uffici amministrativi. Così come stabilito da Eurostat ed Istat, andrebbero calcolati nell’anno in cui si generano sulla base della loro trasferibilità terzi quindi quando sono considerati pagabili.
Bonus edilizi: la crescita nel 2022 è stata sostenuta dal turismo e dal commercio
La crescita è stata spinta prevalentemente dal commercio e dal turismo che hanno portato ad un incremento del 10,4%, anche grazie ad una spesa in alberghi e ristoranti che è cresciuta del 26% l’anno scorso rispetto al 2021 che era ancora stato frenato dalle restrizioni dovute alla pandemia da covid 19. Anche lo slancio delle costruzioni nel 2022 ha portato un incremento del 10,2% relativamente alla crescita annua. Le dichiarazioni del Ministero di Economia e Finanza mettono comunque un punto decisivo alla questione della cessione del credito:
“Il Mef prende atto delle decisioni degli istituti di statistica indipendenti che mettono un punto fermo sulla vicenda contabile, i riflessi sul bilancio dei bonus edilizi e delle cessioni dei crediti introdotti a decorrere dal 2020. Il governo con trasparenza, coerenza e responsabilità è impegnato ad assicurare un’uscita sostenibile da misure non replicabili nelle medesime forme. La correzione delle norme sui bonus edilizi è stato l’indispensabile presupposto a tutela dei conti pubblici per il 2023, invertendo una tendenza negativa certificata oggi dall’Istat. Parimenti il governo è al lavoro con tutti i soggetti interessati per risolvere il grave problema di liquidità finanziaria delle imprese ereditato da imprudenti misure di cessione del credito non adeguatamente valutate nei loro impatti al momento della loro introduzione“.