Il 5 dicembre dovrebbe scadere il termine per annullare e sostituire gli invii delle comunicazioni trasmesse nel corso del mese di novembre 2022, ebbene anche il pagamento delle spese per gli interventi nel 2022 a cura dei privati che desiderano fruire della detrazione diretta o che vogliono eseguire la cessione e/o sconto in fattura, con comunicazione da presentare entro il 16/03/2023.



La disciplina è stata normata più volte soprattutto in merito al superbonus 110% di cui all’articolo 119 del decreto 34/2020 e ha la possibilità di ottenere una cessione del credito oppure lo sconto in fattura che è citato nell’articolo 121.

Bonus edilizi: quali interventi sono inclusi nella remissione in bonis

Gli interessati però devono tenere conto anche del fatto che entro la fine di novembre potrebbe essere istituita la remissione in bonis. L’argomento È citato anche dalla circolare 33/e 2022 dell’Agenzia delle Entrate.
Naturalmente entro la fine dell’anno potrebbero essere effettuate dal nuovo governo meloni anche ulteriori proroghe. Soprattutto si potrebbero concludere le operazioni relativamente ai lavori di ristrutturazione per le villette unifamiliari e destinate alla detrazione del 110%, e soprattutto per coloro che hanno terminato il sal del 30% entro il 30 settembre 2022.



Gli interventi per il rifacimento delle facciate Inoltre può garantire una detrazione del 60% secondo la legge 160/2019.

Bonus edilizi: cos’è la remissione in bonis

L’Agenzia delle entrate ha confermato l’utilizzo dell’istituto della remissione in bonis per sanare l’omessa presentazione della comunicazione della cessione dei bonus o per lo sconto sul corrispettivo e, quindi, entro il prossimo 30/11/2022, i fruitori potranno sanare (con versamento della sanzione minima di 250 euro, da eseguirsi con delega F24 ELIDE e codice tributo 8114) i mancati invii delle comunicazioni di opzione in scadenza al 29/04/2022, se trattasi di privati, o al 15/10/2022, se si tratta di soggetti Ires o titolari di partita Iva.



La remissione in bonis, che è la modalità riconosciuta per legge che consente agli esercenti di ovviare ad alcuni inadempimenti fiscali attraverso il pagamento di una sanatoria, è applicabile anche al godimento di bonus edilizi.

La remissione in bonis è in pratica una forma particolare di ravvedimento operoso, introdotta con l’art.2, comma 1, D.L. n. 16/12. Lo scopo è quello di evitare che adempimenti formali non eseguiti tempestivamente precludano la possibilità per il contribuente di fruire di alcuni benefici fiscali .

Dunque entro il 30 novembre dovrebbe essere ammesso il termine ultimo per il ravvedimento per i beneficiari di quasi tutti i bonus edilizi concessi.