Il bonus relativo all’export digitale per le imprese è stato prorogato anche nel 2023 così come confermato da Invitalia. Il contributo è volto a sostenere la digitalizzazione e l’esportazione oltre che all’internazionalizzazione di piccole e microimprese manifatturiere italiane. Ecco come funziona l’incentivo.



Bonus export digitale 2023: prorogato da Invitalia

La ragione della proroga del bonus export digitale 2023 da parte di Invitalia è dovuta alla disponibilità di fondi residui. Nel 2022 i fondi messi a disposizione dal governo, non sono stati integralmente percepiti dalle aziende. E dunque anche se gli incentivi alle imprese stanno subendo radicali riforme, il bonus export digitale viene riconfermato così come è stato predisposto per il 2022. In buona sostanza, le domande sono ancora aperte così come si legge dal sito di Invitalia: “Il termine utile per la compilazione e la trasmissione delle domande di accesso al contributo, è stato prorogato per disponibilità di fondi residui. Sarà possibile l’iscrizione all’elenco delle società fornitrici per il medesimo periodo. Il nuovo termine sarà fissato con provvedimento che verrà pubblicato sul sito“.



Bonus export digitale 2023: come presentare la domanda e requisiti

La domanda si può presentare attraverso l’accesso con SPID, CIE oppure CNS. La procedura informatica è integralmente guidata e infatti il bonus export digitale viene erogato a tutte le imprese che presentano i seguenti requisiti:

  • La sede deve essere situata nel territorio italiano;
  • il codice Ateco dell’impresa deve essere C;
  • Le aziende devono essere competenti In processi di sviluppo di imprese Digital transformation per l’export;
  • devono aver fornito servizi o prestazioni per un ammontare di 200 mila euro negli ultimi tre anni.

Gli importi del bonus sono variabili: 4.000 euro alle micro imprese a fronte di spese non inferiori al netto dell’Iva di 5.000 euro, 22.500 alle reti e ai consorzi a fronte di spese ammissibili non inferiore a 25.000 euro al netto dell’IVA.



Bonus export digitale 2023: spese ammesse

Le spese devono necessariamente concernere alcune tipologie di servizi digitali come:

  • la realizzazione di sistemi di e-commerce verso l’estero, con realizzazione di siti web oppure applicazioni per smartphone,
  • la realizzazione di sistemi di e-commerce che prevedono l’automatizzazione delle operazioni di trasferimento, aggiornamento e gestione degli articoli da e verso il web,
  • la realizzazione di servizi accessori alle e-commerce,
  • la realizzazione di una strategia di comunicazione e informazione oltre che promozione per il canale dell’export digitale,
  • il Digital marketing finalizzato a sviluppare attività di internazionalizzazione, servizi di CMS, content management system, iscrizione e/o abbonamento piattaforme di software e service per la gestione della visibilità,
  • Upgrade delle dotazioni di hardware necessarie allo sviluppo di processi organizzativi.