Spesso conciliare vita privata e quella lavorativa in presenza di figli può diventare una missione quasi impossibile e il necessario lavoro domestico di una babysitter diventa in alcuni casi fondamentale quanto oneroso. Per questo il governo ha in mente di assicurare l’erogazione di un bonus baby sitter rivolto ad alcune categorie di lavoratori e in presenza di determinati requisiti. Vediamo insieme quali.



Bonus famiglia 2023: in cosa consistono i contributi per le colf e baby sitter

Anche se la misura (sicuramente onerosa) non è stata inserita all’interno della legge di bilancio 2023 approvata il 28 dicembre 2022, il governo sta pensando di assicurare un contributo per il pagamento di babysitter che servano a poter garantire il contributo esterno di un lavoratore domestico che faciliti lo svolgimento della vita lavorativa. Il costo dello stipendio di un collaboratore può infatti essere molto oneroso e il necessario svolgimento delle mansioni casalinghe e famigliari è spesso alla base della rinuncia da parte delle donne al mondo lavorativo. Per questo motivo è stato proposto un emendamento che potrebbe innovare questa misura di welfare, vediamo come.



Il bonus famiglia 2023 è stato introdotto durante la pandemia, cioè quando i genitori hanno dovuto sperimentare il lavoro in smartworking tenendo in piena convivenza vita lavorativa e personale.

In quel periodo infatti sono anche state sospese le attività scolastiche in presenza, ed è stata contestualmente rafforzata la didattica a distanza (DAD).
Ad un genitore con figli con massimo 12 anni poteva spettare o la possibilità di un congedo parentale o di richiedere tale bonus per il baby sitting.

Bonus famiglia 2023: i requisiti ed importi

Il bonus famiglia 2023 da 500 euro al mese per il 2023 i genitori che abbiano un reddito pari o inferiore a 35.000 euro all’anno. Inoltre, i genitori in questione dovranno tornare a lavorare una volta terminato il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro.



Il governo ha stanziato circa 1,5 miliardi di euro da poter sfruttare fino al 2023. Ai genitori beneficiari sarebbe spettato un importo minimo di 500 euro, e un massimo per nucleo familiare di 1.200 euro.

E’ necessario inoltre avere dei requisiti personali da soddisfare, quali:

  • lavorare nel settore privato;
  • essere iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata;
  • essere lavoratori autonomi iscritti all’INPS o alle casse professionali;
  • lavorare come dipendenti nel settore sanitario pubblico e privato accreditato;
  • far parte del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico impiegato per gestire le necessità collegate all’emergenza Covid-19.