I genitori separati o divorziati spesso si trovano in condizioni di difficoltà nell’osservare gli obblighi economici nei confronti dei figli e degli ex coniugi, ma, grazie a un emendamento al Decreto Sostegni presentato da Matteo Salvini e dalla Lega (approvato da tutte le forze politiche), non sarà più così; infatti, madri e padri che in questo drammatico periodo della storia umana “hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività lavorativa”, riceveranno un fondo che li sostituirà negli impegni economici sino a un tetto massimo di 800 euro al mese.
L’emendamento, spiega “Il Messaggero”, a breve approderà al Senato: i 10 milioni di euro disponibili per l’anno 2021 saranno erogati seguendo precisi criteri d’accesso e modalità di distribuzione che saranno definiti in un decreto successivo, da emanarsi entro due mesi dall’entrata in vigore del provvedimento, che assume davvero le sembianze di un paracadute. L’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell’associazione Ami (Avvocati matrimonialisti italiani), ha sottolineato al quotidiano capitolino che “in questo ultimo anno c’è stato, secondo le nostre stime, un aumento del 30% di assegni di mantenimento non pagati o pagati a metà. Questo è dovuto alla situazione che stiamo vivendo”.
RISORSE ECONOMICHE PER I GENITORI SEPARATI O DIVORZIATI
I genitori separati o divorziati potranno, pertanto, fare affidamento su un nuovo, fondamentale supporto economico, che ha ricevuto un sentito plauso da forze politiche di diverso orientamento. Ad esempio, riporta “Il Messaggero”, Daniele Manca del PD ha affermato: “Di fronte a buone proposte, anche quando provengono da altre forze politiche, noi ci siamo”. A fargli eco è stata Roberta Toffanin di Forza Italia: “La proposta della Lega tocca una sensibilità condivisa. La logica è: aiutare i genitori separati o divorziati, che in questo periodo hanno avuto difficoltà maggiorate dalla crisi. È un tema assolutamente non divisivo”. La veridicità di queste parole può essere letta nelle statistiche raccolte dall’Istat: nel 2020 rispetto al 2019 le separazioni consensuali presso i tribunali sono diminuite del 20%, quelle extragiudiziali del 16%. Perché? Lo spiega l’avvocato Gassani: “Da un lato le misure emergenziali hanno bloccato l’attività dei tribunali, impedendo materialmente di poter divorziare. Dall’altro va considerato l’aspetto economico, sempre collegato alla pandemia: il divorzio ha un costo, poiché raddoppiano le spese e si dimezza lo stipendio”.