Il nostro Paese, soprattutto negli ultimi anni, si è trovato ad affrontare una forte crisi economica, che si è riflessa un po’ in ogni settore.
Una situazione che senza dubbio ha portato a una crescita dell’inflazione e a una significativa riduzione del potere d’acquisto. I rincari hanno peraltro interessato settori importanti come quello energetico, ma anche alimentare, industriale, scolastico e molto altro ancora.
In particolare, a risentire della suddetta crisi, sono state imprese e nuclei familiari. Questo ha spinto i vari governi che nel tempo si sono succeduti, a prendere dei provvedimenti per supportare, in modo particolare, le famiglie in difficoltà. È chiaro che la perdita di potere d’acquisto, abbia conseguenze su quella che è l’economia familiare, soprattutto se si hanno figli.
Le spese da gestire sono molte, e non sempre è semplice far quadrare i conti. In questo contesto, gli incentivi sono stati e sono tuttora, un aiuto per le famiglie che necessitano di essere supportate da un punto di vista economico.
Quando si richiedono dei bonus, in linea generale, è molto importante informarsi sui requisiti per poterli ottenere, e anche di cosa si debba disporre, anche nel momento in cui si venga ammessi all’erogazione dell’incentivo.
Errori, infatti, commessi senza un’adeguata informazione, possono rischiare di compromettere l’ottenimento di un determinato bonus.
Bonus INPS, l’ente chiarisce dei dettagli in merito a questo incentivo
L’Inps ha diffuso una serie di chiarimenti in merito al Bonus asilo nido, rivolto a coloro che ne usufruiscono. Con la circolare n° 60 del 20 marzo 2025, e col messaggio postato sul sito il 7 aprile 2025, l’ente ha chiarito che quando è possibile presentare una ricevuta che sostituisca la fattura.

Affinché il bonus asilo nido possa essere erogato, è concesso che si presenti una ricevuta, invece della fattura, solo in determinati contesti. In primis, se si tratta di una struttura riconosciuta da pubblica amministrazione, oppure da un ente del terzo settore, che non sia commerciale. La struttura deve avere esenzione IVA, e dispensata dall’obbligo di emettere fatture.
Ora, sempre ai fini della validità, la ricevuta deve essere compilata con:
- nome, cognome, codice fiscale della persona che fa richiesta del bonus o intestatario della ricevuta
- nome, cognome o codice fiscale del minorenne
- nome della struttura
- cifra della rata in cui è riportato il mese di riferimento della suddetta ricevuta
- inoltre, è necessario inserire anche una descrizione del servizio, aggiungendo anche eventuali servizi in più, nel caso in cui se ne usufruisca.
Molto importante e da annotare e ricordare assolutamente, pena la perdita del bonus, è che il pagamento delle spese deve essere eseguito dalla persona che presenta l’istanza per ottenere l’incentivo. In secundis, sempre lo stesso richiedente, deve essere la persona cui sono intestati i documenti di spesa, che poi sono esibiti, sempre ai fini di ottenere il bonus.
Per le istanze del 2025, è necessario presentare i documenti entro il 30 aprile 2026. Per fare domanda, è inoltre possibile accedere esclusivamente al sito INPS, oppure farla tramite app INPS Mobile.
L’incentivo consiste in un rimborso, che può riguardare retta mensile della struttura, spese per la mensa, imposta di bollo, IVA che gode di agevolazioni.