Dal 2024 qualcosa cambierà anche per le Partite IVA che già da due anni possono contare su una sorta di “cassa integrazione liberi professionisti”, denominata ISCRO che consente di percepire per sei mesi un bonus fino ad 800 euro qualora si registrino cali di fatturato. Vediamo cosa cambia.
Bonus ISCRO 2024: cosa cambia dall’anno prossimo
Nella legge di bilancio che il governo è impegnato a discutere prima di poterla approvare entro il 31 dicembre 2023, pena l’esercizio provvisorio, si discute anche delle misure destinate ai liberi professionisti.
Le modifiche principali per il 2024 riguardano i limiti di reddito massimo per i beneficiari e la percentuale di perdita del fatturato ammissibile per accedere all’ISCRO.
L’assistenza economica è destinata a coloro che hanno subito una significativa diminuzione dei ricavi superiori al 50% rispetto a due anni precedenti. Il sostegno prevede erogazioni mensili per sei mesi, gestite dall’ente previdenziale INPS, a condizione che siano soddisfatti i requisiti di accesso.
L’INPS erogherà l’importo dopo la presentazione di una domanda, seguita da un calcolo dettagliato basato sul 25% dei redditi dichiarati nei sei mesi precedenti. Il calcolo costituirà l’entità del beneficio mensile che avrà importi compresi tra 250 euro e 800 euro.
Bonus ISCRO 2024: il contributo dello 0,35% per il finanziamento della misura
A partire dal prossimo anno, vale a dire dal 1 gennaio 2024 l’ISCRO sarà finanziato con un contributo dello 0,35% sui redditi derivati dal lavoro autonomo. Questa cassa integrazione funzionerà come una misura straordinaria.
Il contributo invece può essere erroneamente erogato (e in tal caso andrebbe restituito all’INPS), solo se non vengono soddisfatti i requisiti precedenti. Un altro caso in cui il beneficio andrebbe restituito o semplicemente non potrebbe mai essere approvato è la chiusura della partita Iva: in questo caso, anche se si dovessero soddisfare tutti i requisiti precedenti, il beneficio non sarebbe erogato.