Nonostante il bonus mamma 2025 sia stato confermato, destinabile sia alle autonome e dipendenti (con almeno due figli a carico), si attende soltanto il decreto attuativo. La norma tuttavia, dovrebbe essere approvata nel minor tempo possibile.
Si presume che tale decreto dovrebbe essere approvato e finalizzato prima che finisca il mese di marzo. Se così fosse più di 300.00 donne potranno ricevere il contributo che avrebbero dovuto continuare a ricevere da gennaio.
Decreto attuativo del bonus mamma 2025 in arrivo
Di per sé il bonus mamma 2025 verrà riconosciuto esclusivamente a patto che arrivi il Decreto attuativo. Il Bilancio di quest’anno però, ha già confermato la proroga per esonerare parzialmente la quota contributiva derivante da redditi da lavoro.
Nel 2024 invece, l’esonero era totale e fino al 31 dicembre dell’anno prossimo, al 2026, l’esonero è previsto in caso di 3 figli e anche se i figli fossero stati adottati, concessi in affido e/o naturalmente “di nascita”.
Per loro il contributo spetta ancora in quanto dal 2023 è stata approvato l’incentivo destinato alle donne senza però considerarsi “di sperimentazione“, che come da normativa era previsto a determinate condizioni.
Rivalutazione della misura
Secondo quanto raccontato dal ministero del Lavoro, la misura prevede una rivalutazione per comprendere il potenziamento dell’ampliamento delle beneficiarie. La normativa prevede una decontribuzione importante che però con le nuove regole sarà parziale e non totale.
Secondo la ministra Marina Calderone, ricorda che il bonus mamma 2025 esclude le donne autonome che sono nel regime forfettario, e anche le categorie come badanti e colf.
Un fondo da 300 milioni di euro
Riducendo la quota contributiva, l’erario deve porre attenzione ai 300 milioni euro che ha stabilito come soglia massima. Al momento si sa che il DPCM attuativo è in bozza e andrebbe approvato in breve tempo.
L’ente prevede che i tempi potrebbero aggirarsi tra le 2 e le 3 settimane. Potrebbero cambiare anche le modalità di richiesta soprattutto con le donne autonome, la cui domanda non è ancora esplicita.