In un periodo economicamente difficoltoso le mamme lavoratrici sono alla ricerca di un bonus 2024 che possa aiutarle: l’ultima agevolazione INPS però risulta essere un flop dato che soltanto il 40% delle beneficiarie ha fatto richiesta.

Il motivo di questo progetto “fallimentare” è legato ad un problema fiscale. Il bonus infatti arreca delle penalizzazioni a chi ne usufruisce, in quanto la decontribuzione aumenta l’imponibile e dunque tocca pagare più tasse.



Bonus mamme 2024: perché si rivela un flop?

Anche se il bonus mamme 2024 promosso dall’INPS sembrava essere di buon auspicio in verità alcune donne lavoratrici si sono rifiutate di accettarlo perché andava ad inficiare negativamente sulla loro situazione reddituale.

Nello specifico anche se l’esonero contributivo “illudeva” di poter guadagnare più soldi in busta paga in realtà il “buco” nell’agevolazione sta nel rialzo del reddito e quindi il rischio di passare al prossimo scaglione Irpef e dover versare più tasse.



In alcuni casi era possibile sfiorare i 15.000 euro di ISEE a causa dell’esonero dei contributi in busta paga e dunque pagare una tassazione più alta. Un flop a cui il Governo Meloni non avrebbe posto molta attenzione?

Per aderire al bonus le mamme lavoratrici devono soddisfare dei requisiti: nel triennio 2024 – 2026 devono avere almeno tre figli oppure due figli se il conteggio viene effettuato nell’anno di imposta 2023.

Richiesta di adesione

La donna lavoratrice che desidera ricevere il bonus non lo ottiene autonomamente ma deve fare esplicita richiesta al suo datore di lavoro oppure ricorrere al programma INPS “Utility Esonero Lavoratrici Madri”.



Questo flop ha fatto sì che le donne beneficiarie fossero molte meno rispetto a quelle previste inizialmente.