Se hai un’età inferiore ai 35 anni e hai anche la fortuna di avere scelto un compagno per la vita, potrai optare per il bonus matrimonio da 20.000 euro destinato a tutte quelle coppie che hanno deciso di sposarsi nell’anno 2023 purché abbiano un reddito inferiore ai 23000 euro. Ecco cos’è il bonus matrimonio e come funziona.



Bonus matrimonio 2023: i requisiti da presentare

Volere il contributo economico a sostegno delle giovani coppie che decidano di unirsi in matrimonio, per formare una famiglia. Nel 2023 è stata la Lega guidata da Matteo Salvini. Infatti in legge di bilancio sono state introdotte moltissime novità di welfare, finora mai adottate prima come il contributo economico destinato alle giovani coppie under 35.



Ma vediamo nei dettagli che cos’è effettivamente il bonus matrimonio e quali coppie possono già richiederlo. Non va spesso essere promesse sposi, per poter ottenere i 20.000 euro promessi dal governo, bisogna compiere il grande passo. E non si tratta nemmeno di un contributo economico destinato alle società di catering, come stato già fatto in precedenza.

Infatti sappiamo che durante la pandemia le aziende che organizzano eventi oppure matrimoni e cerimonie hanno subito un forte periodo di crisi dovuto proprio alle restrizioni relative alla pandemia da Covid 19. Invece adesso il governo ha deciso di incentivare proprio quelle coppie che avevano perso la speranza erogando un contributo economico abbastanza sostanzioso. Parliamo del bonus matrimonio da 20.000 euro destinato a tutte quelle coppie che abbiano un reddito ISEE inferiore ai 23.000 euro all’anno.



Bonus matrimonio 2023: non per tutti i matrimoni

Il contributo economico potrà essere richiesto da tutte quelle coppie che abbiano già deciso di sposarsi e sarà erogato in cinque rate annuali da 4000 euro ciascuna, che consentirà alla coppia di avere i soldi necessari per far fronte ai primi anni di matrimonio. È un incentivo al matrimonio importantissimo adottato in precedenza anche dalla Svizzera.

La coppia potrà ottenere il contributo soltanto se deciderà di sposarsi in chiesa. Da qui comprendiamo che il contributo non è soltanto un incentivo a formare una famiglia, ma anche a rafforzare le credenze culturali italiane, in particolare quella dei matrimoni in chiesa e non più soltanto al Comune. Si tratta di matrimoni che spesso vengono organizzati in pompa magna, con una notevole dispendio di risorse economiche. Spese che invece non vengono quasi mai impegnate per i matrimoni in comune. In quel caso, preferiscono un matrimonio sobrio.