Moltissime famiglie italiane con figli di età massima di 3 anni, aspettano di ricevere con ansia l’ok per il bonus nido 2025. Purtroppo ad oggi la piattaforma che dovrebbe garantire la sussistenza dell’incentivo non risulta essere attiva, con conseguente ritardo nell’emissione del contributo.
Rispetto agli anni scorsi possiamo chiamarlo “ritardo“, in quanto la piattaforma per l’incentivo era già valida a partire dal mese di febbraio. Si ricorda che rientrano nella misura i nuclei familiari con figli minori di 3 anni e indipendentemente che l’asilo sia “privato” oppure “pubblico”.
Ritardi sul bonus nido 2025
Quest’anno l’erogazione e approvazione del bonus nido 2025 sembrerebbe essere in ritardo. Tuttavia, a compensare questo slittamento è la novità dell’ultimo Bilancio, che ha abolito la presenza obbligatoria di un altro figlio – in caso di nuclei più consistenti – di età anagrafica pari ad almeno 10 anni e l’esclusione dell’AUU dal calcolo ISEE.
Oggi infatti, l’accesso al contributo è valido a prescindere dall’età e dal numero di figli presenti in un determinato nucleo familiare. Resta invece, la differenziazione economica rispetto all’ISEE per minorenni dichiarato.
L’indennità per pagare il nido è più alta qualora il documento reddituale sia inferiore a 25.000€, per il quale il contributo previsto è pari a 272€ al mese per 11 mesi. Per ISEE superiore a 25.001€ si scende a 227€ mensili per 11 mesi, ed infine 136€ al mese e sempre per 11 mesi qualora il reddito fosse più alto di 40.001€.
I soldi vengono accreditati secondo le modalità indicate in fase di istruttoria: tramite libretto postale, su un conto corrente postale oppure bancario, su carta prepagata avente l’IBAN o tramite bonifico con domiciliazione.
Accredito su conto con IBAN estero
Nel caso in cui il beneficiario del bonus per l’asilo nido da godere nel 2025 abbia un conto estero, durante la fase di istruttoria iniziale è indispensabile allegare il documento INPS MV70, allegando l’estratto conto (assicurandosi di omettere i dati sensibili della contabilità quotidiana) o in alternativa, farlo timbrare e firmare dal responsabile della banca.
Un’ultima soluzione potrebbe essere quella di richiedere alla banca una dichiarazione in cui conferma e attesta la titolarità del conto estero a nome del beneficiario dell’incentivo.