Tra i bonus per gli over 60 del 2024 non possiamo omettere l’esonero contributivo. Si tratta nello specifico dell’agevolazione “Maroni” che premia coloro che pur avendo maturato i requisiti pensionistici decidono di continuare la loro attività lavorativa.

Molti cittadini italiani (over 60) hanno maturato i requisiti pensionistici grazie alla Quota 103. Ma coloro che decidono di continuare a lavorare riceveranno un esonero contributivo tale da aumentare il loro stipendio mensile.



Bonus over 60 2024: quanto conviene realmente?

Il bonus over 60 2024 è legato al contributo Maroni che è stato introdotto per la prima volta nella Legge di Bilancio 2023 (con proroga anche per quest’anno). Ma le domande sono tante: a chi spetta? Quanto si percepisce? Conviene realmente?

Il bonus Maroni può essere goduto da chi quest’anno ha compiuto 62 anni d’età e ha versato almeno 41 anni di contributi INPS. L’agevolazione però, può essere goduta in base al settore in cui si appartiene (sia pubblico che privato).



La differenza nella categoria sta nelle date di decorrenza: per i lavoratori del settore privato l’esonero contributivo è previsto a partire dal 2 agosto 2024, mentre chi è impiegato nel pubblico a partire dal 2 ottobre 2024.

Chi continua a lavorare pur avendo maturato la Quota 103 per uscire dal lavoro avrà un esonero contributivo del 9,49% della RAL (Retribuzione Annua Lorda) per i lavoratori di grandi aziende, e al 9,19% per chi è impiegato in imprese con meno di 15 dipendenti.

Il vantaggio è quello di percepire uno stipendio più alto e bloccare il montante contributivo a 41 anni.



Come farne richiesta

La richiesta può essere effettuata all’INPS stessa dopo aver effettuato l’accesso con uno dei seguenti metodi di autenticazione digitale: CIE, SPID oppure CNS. Le alternative sono quelle di chiamare il Contact Center dell’INPS, rivolgersi ad un patronato o al CAF.

Dopo aver inviato la domanda l’INPS avrà a disposizione 30 giorni per poter esaminare la pratica e accettarla oppure rifiutarla. In caso di esito positivo sarà l’ente stessa a comunicarlo al datore di lavoro (con conseguente esonero dei contributi previdenziali).