Sta per partire il bonus “padri separati” destinato ai genitori separati in difficoltà economiche. A che punto siamo con l’approvazione? Il decreto attuativo è pronto e si attende soltanto la firma dei Ministeri delle Pari Opportunità, Economia e Giustizia. Questo bonus era atteso con il Decreto Sostegni a maggio 2021, ma aveva necessitato di una riscrittura perché considerato inapplicabile in prima battuta, poiché faceva esplicito riferimento ai genitori separati o divorziati ma senza includere anche le coppie di fatto. C’era anche un altro nodo da sciogliere: fare in modo che il genitore interessato dal bonus versasse effettivamente l’assegno all’ex coniuge.
Ora che la riscrittura è stata completata e il Decreto attuativo è pronto, è possibile conoscere qualche dettaglio in più su questa agevolazione. Il bonus, subito rinominato “bonus padri separati”, è in realtà rivolto a entrambi i genitori che non riescono a pagare l’assegno di mantenimento, a causa di un calo del reddito dovuto al Covid. Come si legge nel testo, infatti, “Il contributo spetta al genitore in stato di bisogno che deve provvedere al mantenimento proprio e dei figli minori, nonché dei figli maggiorenni portatori di handicap grave, conviventi, che non abbia ricevuto, del tutto o in parte, l’assegno di mantenimento a causa dell’inadempienza del genitore” proprio in seguito all’emergenza Covid.
Bonus padri separati, dettagli su requisiti e come richiederlo
Quali sono i requisiti per accedere a questa agevolazione? Il bonus “padri separati” è destinato a chi ha un reddito, nell’anno in cui si chiede il sostegno, inferiore o uguale a 8.174,00 euro. L’assegno potrà valere fino a 800 euro al mese e potrà essere erogato al massimo per un intero anno. In 12 mesi, quindi, il richiedente potrà avere diritto fino a 9.600 euro. Per questa misura sono stati stanziato 10 milioni di euro e si procederà fino all’esaurimento delle risorse messe a disposizione dal Governo.
I beneficiari di questo bonus “padri separati” devono aver “ridotto o sospeso la propria attività lavorativa a decorrere dall’8 marzo 2020 per una durata minima di novanta giorni o per una riduzione del reddito di almeno il 30 per cento rispetto a quello percepito nel 2019”, come si legge nel testo del Decreto. In particolare, poi, l’agevolazione sarà erogata “esclusivamente ai genitori che non abbiano ricevuto l’assegno di mantenimento o lo abbiano ricevuto in maniera parziale nel periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo 2022”. Per ottenere il bonus, il genitore dovrà presentare una domanda che richiederà l’indicazione dell’importo dell’assegno di mantenimento, ma anche l’ammontare delle somme non versate all’ex coniuge. I dettagli definitivi saranno pubblicati sul sito del Dipartimento per le politiche della famiglia.