Ottime notizie per chi vuol usufruire del bonus prima casa 2025 pur inviando la dichiarazione di successione in tempi più prolungati rispetto a quelli ordinari. Con un messaggio specifico, l’Agenzia delle Entrate ha specificato quali condizioni vanno soddisfatte minuziosamente.
Nonostante la manovra preveda una maggior flessibilità per i contribuenti interessati, il beneficio deve rispettare obbligatoriamente determinate condizioni temporali e burocratiche. L’agevolazione sulla “prima casa” prevede il pagamento di una tassa fissa sulle imposte catastali e ipotecarie.
Bonus prima casa 2025: successione tardiva
Il bonus prima casa 2025 ammette il ritardo dell’invio della dichiarazione di successione a patto che non vengano superati i cinque anni dall’obbligo iniziale e prima che il contribuente possa ricevere una notifica di accertamento d’ufficio.
Per ricevere l’agevolazione il contribuente può inoltrare la domanda tramite integrazioni sostitutive o integrative.
Vale anche il principio per correggere eventuali errori (non obbligatoriamente di calcolo o materiali). Queste variazioni vengono ammesse soltanto se il contribuente non ha ricevuto una comunicazione d’ufficio (per accertamenti fiscali) e/o liquidazione.
Una soluzione ideale per evitare di vedersi sanzionati e perdere il beneficio sulla prima casa. Generalmente gli errori sulle successione possono essere di diversa natura, sia riguardanti errori di calcolo oppure eventuali omissioni.
Decadimento della misura agevolativa
Il bonus prima casa 2025 può essere concesso anche – come già accennato – a quei contribuenti che inoltrano la dichiarazione di successione in tempi inoltrati (rispetto alle scadenze ordinarie). Tuttavia c’è un arco temporale che non può essere “bypassato”.
Stiamo parlando dello spostamento della residenza nell’appartamento per cui si usufruisce dell’agevolazione “prima casa”, che va regolarizzato entro 18 mesi da quando viene comprata l’unità immobiliare.
Nel caso in cui il contribuente inviasse la richiesta di spostamento della residenza per un periodo superiore a un anno e quattro mesi (18 mesi), si perderà automaticamente il diritto relativo alla prima casa.
È altresì importante, pianificare attentamente le scadenze così da non perdere il beneficio fiscale.