Anche i minorenni possono godere di una proprietà immobiliare o comunque di una quota di essa: è il caso del bonus previsto dall’Agenzia delle Entrate sulla prima casa di un minore per volontà dei genitori (o anche da uno di loro due).

A prendere d’esempio questa casistica particolare è stata l’Ade stessa con la risposta all’interpello numero 145/2924. Vediamo dunque come è possibile ottenere le stesse agevolazioni previste per gli under 36.



Bonus sulla prima casa per i figli minorenni: la risposta Ade

I genitori più attenti, diligenti e anche benestanti che vorrebbero acquistare le proprietà ai figli o intestarne una quota, si domandano se ci sono possibilità di ottenere i benefici fiscali come quelli per la prima casa destinati agli under 36.

A rendere ufficiali e a sottolineare i benefit è la Nota II bis comma 4 dell’articolo 1 del Testo Unico delle disposizioni concernenti l’imposta di registro (D.P.R. 131/86) che promuove la riduzione delle imposte da versare (catastali, di registro e ipotecarie).



Il caso però è molto particolare in quanto per l’Agenzia delle Entrate il minorenne in fase di rogito dinnanzi al notaio deve dimostrare le sue volontà di voler “profittare e finalizzare l’acquisto” così da poter ottenere anche le agevolazioni.

In caso contrario l’ente fiscale italiano non solo farà decadere ogni potenziale beneficio ma al momento dell’atto considererà l’operazione come un possibile “trasferimento modificabile o revocabile“.

La revoca della stipula per il minorenne comporta ulteriori conseguenze: la non applicabilità definitiva delle agevolazioni fiscali e perfino un versamento maggiore (con aumento dei costi) su tutte le imposte di registro.