Con l’inflazione che sale non solo le famiglie ma anche le aziende del comparto Ho.Re.Ca stanno affrontando una gravissima crisi: da un lato l’incremento delle materie prime, anche quelle alimentari, dall’altro l’incremento delle materie prime energetiche, ha determinato, inevitabilmente, un aumento dei costi e la diffusione di un sentimento di fortissima insofferenza. Tutto ciò non è stato contenuto dalle aziende ed è stato riversato anche sui consumatori. Ecco perché il governo, con il tentativo di incrementare la propensione al consumo, ha introdotto il bonus ristoranti, vale a dire delle misure governative volte a calmierare i prezzi e incentivare le famiglie a frequentare i ristoranti del territorio.



Bonus ristoranti 2023: la nuova proposta per favorire il consumo nel settore HoReCa

Le proposte vanno dai prezzi calmierati con i menù per bambini sotto ai 10 euro, fino a menù scontati se preparati con i prodotti tipici del territorio. Un incentivo al consumo da un lato ed un restyling per il made in Italy dall’altro che possa anche favorire il turismo. Si tratterebbe di misure anti inflazione che potrebbero prendere il nome di “aggiungi un posto a tavola che c’è un bambino in più”.



È l’annuncio fatto dal ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso, intervenuto durante il forum internazionale del turismo, la convention organizzata dal ministro Daniela Santanchè in programma a Baveno. Le misure sono pensate anche per incentivare il consumo in periodo natalizio e quindi, in concomitanza con il turismo stagionale del periodo di Natale, ma anche dopo le feste che seguono l’epifania. Si tratterà dunque di misure rese strutturali? Non si sa. Avrà un termine? Probabilmente sì, ma c’è anche la possibilità che le “tariffe scontate” possano essere riproposte dal governo in maniera stagionale.



Bonus ristoranti 2023: nuovi interventi anche sulle coperture di trasporto aereo

Nello stesso periodo, il Ministero dei Trasporti sta lavorando anche per coprire la maggioranza delle tratte aeree: un incremento dei voli per moltissime aree turistiche italiane. L’annunzio è stato dato dal ministro Adolfo Urso che ha affermato: “Tutte le compagnie aeree, dopo il nostro provvedimento contenuto nel decreto Asset, ci hanno presentato piani di ulteriori incrementi di voli e di tratte nel nostro paese, perché stiamo garantendo un mercato più trasparente e competitivo, tutelando allo stesso tempo il cittadino utente”.

L’insieme dei dati esposti dal ministro Santanchè per il futuro anno 2027 rende noto perché, questo insieme di misure diventa necessario: nel 2027 si prevede di superare la soglia dei 141 milioni di arrivi (+7,5% dal 2019) e delle 480 milioni di presenze (+10,7% dal 2019). L’effetto diretto della spesa turistica sul Pil è pari a circa 255 miliardi di euro (impatto del 13% sul totale).