Torna il bonus ristrutturazione 2025 ma con dei cambiamenti importanti. Dopo che il Consiglio dei Ministri ha provveduto alla sua approvazione, ora la misura è sotto l’attento controllo da parte delle Camere. Si ipotizza di renderlo valido sia al 50% ma anche al 36% per le seconde case.

La nota positiva è il ritorno ad una misura che è stata apprezzata in modo significativo. Così come per il 2024 l’inserimento in Manovra prevede come beneficiari i cittadini che hanno provveduto a dei lavori straordinari (ristrutturazione edilizia, interventi di restauro o risanamento conservativo) o lavori di manutenzione ordinaria che interessano le parti comuni degli edifici residenziali.



Bonus ristrutturazione 2025: in che modo torna la misura?

Per la prossima Manovra torna il bonus ristrutturazione 2025. Come anticipato le condizioni saranno pressoché simili a quelle già viste e attuate nel 2024, ma con delle particolari differenze che potrebbero impattare l’aspetto economico.

Nella Legge di Bilancio attuale il bonus per gli interventi edilizi poteva essere richiesto ottenendo il 50% come detrazione Irpef dei costi sostenuti e fino ad un massimo di 96 mila euro. Qui giunge una prima novità: il 50% potrà essere riconosciuto soltanto ai lavori effettuabili nelle prime case.



In caso di seconde case il benefit si ridurrà al 36% e il tetto massimo rimborsabile è di 48.000€ per ciascuna unità immobiliare.

Un requisito che rende la misura più inasprita e indubbiamente limitante, visto che oltre alla riduzione economica scenderà anche il numero di beneficiari.

Gli interventi ammessi

I lavori ammessi nel bonus ristrutturazione 2025 sono di natura ordinaria (se le parti interessate sono quelle comuni degli edifici), straordinarie se riguardano le unità immobiliari tra cui interventi di risanamento conservativo, restauro e ristrutturazione su qualunque categoria catastale (compresi rurali e pertinenze).



Per accedere alla misura è possibile compilare la dichiarazione dei redditi (il modello dei Redditi delle Persone Fisiche o il 730 precompilato) e ottenere la detrazione Irpef distribuita su 10 quote annuali di importo uguale.

La misura è ottenibile soltanto in questo modo dopo l’addio ufficiale allo sconto in fattura e alla cessione del credito.